Bestiario umoristico, la recensione

Il Bestiario è una miniera di curiosità e divertimento per i più piccoli e un potente anti-stress per gli adulti

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Bestiario Umoristico, anteprima 01

Per bestiarium (termine appartenente al tardo latino) si intende un genere di opere tipiche del periodo medioevale, di carattere religioso e morale, contenenti descrizioni di vari animali (reali o fantastici) e redatte a fini didattici.

Lo scopo del Bestiario umoristico, pubblicato da Festina Lente Edizioni, non è educativo ma altrettanto necessario allo spirito, quanto una sana risata. Il carattere ludico e spiritoso del libro illustrato è subito chiaro, oltre che dal titolo, dalle immancabili brevi recensioni in quarta di copertina, qui tutte parodistiche e squisitamente autoironiche.

La stessa ironia, unita alla cultura che li contraddistingue, si legge nelle prefazioni al volume di due grandi nomi del Fumetto italiano: Alfredo Castelli e Moreno Burattini; non a caso due colonne di Sergio Bonelli Editore e colleghi degli autori del Bestiario: Tino Adamo, grafico e co-creatore delle strisce Bonelli Kids, e Luca Barbieri, scrittore e attuale editor di Dragonero.

In via Buonarroti 38 sapevamo essere di casa un Detective dell'Impossibile e un Indagatore dell'Incubo, ma ignoravamo la presenza di due “Naturalisti dell'Immaginario”: così possiamo definire Adamo e Barbieri, ognuno dei quali ha realizzato quarantaquattro improbabili creature, per un totale di 108 stravaganti esseri.

"Una miniera di curiosità e divertimento per i più piccoli e un potente anti-stress (senza effetti collaterali) per gli adulti."Dallo strepitoso Ornitoringo - che dà inizio alla carrellata - al funereo Salmone, l'estro è quello di Adamo (che ha anche curato la colorazione dell'intero brossurato); dal paffuto Moschettiere al gastronomico Millespiedi, la farina è del sacco di Barbieri.

Tutto è nato da un suo Alligatoro disegnato su un post-it, lasciato sulla scrivania del compagno di lavoro per commentare la correzione di una bozza. Una battuta tira l'altra e per due creativi di mestiere è facile dare a quelle arguzie una forma grafica, cominciando uno scambio di scherzose immagini, le quali hanno finito per dar vita al volumetto in questione.

Alcune illustrazioni sono frutto di un gioco di parole, altre di una freddura, altre ancora di un folle abbinamento, come il Dronedario sulla copertina firmata da Sergio Masperi. Talvolta, il soggetto viene sviluppato in una vera e propria vignetta, con tanto di balloon - come l'Orso in bianco, il Cercopiteco o l'Acarogna - che rimanda per indole e linguaggio strampalato all'indimenticabile Cattivik, di Bonvi.

Il Bestiario umoristico si rivela una miniera di curiosità e divertimento per i più piccoli e un potente anti-stress (senza effetti collaterali) per gli adulti, che consigliamo ai nostri lettori, almeno per ritrovare un po' di allegria in “questi tempi cupi & oscuri”, come ricorda lo stesso Barbieri, raccontandoci nelle pagine di apertura la genesi del progetto.

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Fonte immagini: Il Bestiario Umoristico

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