#Top2015: I 10 migliori film di genere dell'anno

Non ambiziosi o audaci come i migliori 15 dell'anno ma magari dotati di obiettivi più mansueti, sono i 10 film che più hanno sorpreso nel loro piccolo

Critico e giornalista cinematografico


Condividi

A margine delle solite classifiche (i migliori film dell’anno usciti in Italia e i migliori che invece non sono usciti e probabilmente mai usciranno), quest’anno abbiamo voluto farne anche un’altra, una che dia visibilità a ottimi film che però per ambizioni diverse e una diversa natura non riescono a farsi strada nella top15 dell’anno.

Sono i film più piccoli, pensati con obiettivi ristretti ma magari capaci di andare oltre i loro schemi, la loro semplicità e le prospettive ridotte dentro le quali erano pensati. Sono praticamente tutti film di genere e quindi abbiamo così chiamato la classifica.

È stato un anno particolarmente fecondo per gli amanti del cinema romantico, delle commedie sentimentale, dei thriller, del cinema d’azione o anche solo dei film comici. Specie per coloro i quali non hanno puntato solo sui titoli più grandi.

10. Sicario

Non era certo un film dalle piccole ambizioni (infatti è al numero 10), tuttavia sembrava ingiusto non includere quest’opera così audace, dura e asciutta di Denis Villeneuve in una qualsiasi classifica dei migliori film dell’anno. Con (finalmente) un Benicio Del Toro di nuovo grande, Sicario sembra il sequel spirituale di Zero Dark Thirty per quanto è privo di retorica e disilluso.

9. Un disastro di ragazza

Bellissima l’accoppiata Judd Apatow/Amy Schumer! Il regista che ama i comici televisivi e la più interessante tra le nuove voci che sono emerse nel campo della comicità in senso “allargato” (non solo stand up) d’America. Il film ovviamente è nel pieno stile Apatow che, sempre di più, vuole dire ritmo compassato e una narrazione fuori dai consueti schemi della commedia sentimentale.

8. APPuntamento con l’@more

Se dovete guardare una sola commedia sentimentale in tutto l’anno che sia questa. E per favore non fate caso al titolo italiano pieno di ammiccamenti tecnologici (l’originale è Two night stand). Appuntamento con l’amore racconta di due ragazzi che dopo una one night stand, una sera di sesso occasionale, sono costretti a rimanere a contatto da una tormenta di neve. L’esordiente Max Nichols prende l’ottimo script di Mark Hammer (che come sempre trasforma presupposti antiromantici in un’avventura alla scoperta dei sentimenti) e ci lavora capendo prima di tutto come inquadrare i due protagonisti, come guardarli per dargli un vero sex appeal, per creare intorno ai loro corpi un mondo di attrazione credibile. A quel punto il gioco è fatto e tutto sembra andare per il verso giusto in ogni scena.

7. Reversal - La fuga è solo l’inizio

È il miglior film che quest’anno sia riuscito ad interpretare il B movie high concept, cioè quei film che si basano su un assunto stringente e devono rimanergli fedeli per tutta la propria durata. In questo caso si parte con una donna prigioniera di qualcuno che si libera. È sola e non sa dove si trovi, decide però che non scapperà ma prenderà lei prigioniero il proprio carceriere per trovare e liberare le altre come lei in una lunga notte. Tutto questo non sarà per nulla facile.

6. Ted 2

Già il primo film era stata una punta altissima di comicità pura e semplice, ora il secondo replica e allarga quanto di buono visto. Seth MacFarlane difficilmente entrerà mai nel novero dei grandi registi di commedie ma la sua scrittura comica e la sua volontà di usarla per raccontare psicologie fortemente contemporanee sono quanto di meglio si possa vedere.

5. The tribe

Mafia sordomuta. Sembra ridicolo e grottesco, in realtà è molto interessante, specie se per raccontare quel mondo si sceglie di calarsi completamente in quella realtà e adottare senza riserve il loro punto di vista. The tribe non è un film sordo ma un film muto, uno cioè in cui ci sono tutti i rumori ma nessuno parla perché nessuno è in grado di farlo. Tutto lo stesso è estremamente comprensibile e anzi, la scelta porta a una messa in scena spesso esaltante.

4. Black sea

Cinema di sottomarini realizzato con grande conoscenza dei meccanismi del genere e soprattutto con una salutare voglia di farlo anche e soprattutto dal protagonista, Jude Law, ansioso di non interpretare più i soliti ruoli ma anzi voglioso di essere un capitano di sottomarini. In Black Sea un equipaggio misto e male assortito scende in fondo al mare per avidità, per recuperare dell’oro creduto perduto. Ognuno ha un motivo per rischiare la propria vita per soldi e la maniera in cui Black Sea intende le profondità marine ad un certo punto ricorda lo spazio profondo.

3. Sopravvissuto - The Martian

Non è certo un film piccolo dalle ambizioni ristrette, lo stesso è talmente calato nel proprio genere (la fantascienza) e nel mood geek del testo di partenza (un romanzo prima pubblicato online poi in virtù del suo successo acquistato da una casa editrice), da posizionarsi sulla frontiera del genere. Non ci sono cattivi, villain o mostri, non ci sono alieni, uomini cattivi o personaggi che si contrappongano al protagonista. Tutto il film racconta il tentativo di un uomo di sopravvivere su Marte, l’unico suo compagno è la scienza, l’unico nemico la fisica e la biologia del luogo.

2. John Wick

Dopo Drive di Nicolas Refn una serie di cineasti hanno preso coraggio e cominciato a immaginare e pensare cinema d’azione, se non proprio di combattimento, con un’altra prospettiva. È stato l’anno dopo (2012) Universal Soldier: Day of Reckoning, il primo a creare atmosfere e sfruttare una messa in scena molto sofisticata, quest’anno invece l’ha seguito con grande successo John Wick. Cinema d’azione e disperazione umana, noir d’assalto diretto da una coppia di coordinatori di stuntmen, John Wick prende il canovaccio del cinema di vendetta di serie B e immagina un mondo notturno in cui si muovono solo sicari e malavitosi. Tutto il film sembra esistere per mostrare le sofisticate coreografie e per ambire ad un nichilismo che si sposa con un’estetica raffinata, tutta neon e grande patina. In questo i due registi trovano immagini di una tenacia efficace come il protagonista che tira fuori suo passato martellando il pavimento senza sosta.

1. Sarà il mio tipo?

Venduto come una commediola spensierata in cui una parrucchiera frivola con figlio a carico si innamora (forse ricambiata) di un più austero professore di filosofia, Sarà il mio tipo? conquista il primo posto di questa classifica con il suo incedere e soprattutto grazie a Emilie Dequenne. L’attrice che una volta conoscevamo come la quasi inespressiva Rosetta dei Dardenne, qui è completamente diversa e sposa il brio alla mestizia, l’aspirazione romantica alla solitudine più vera e onesta, vissuta senza pietismo. Una commedia romantica in cui non c’è molto da ridere e finalmente vissuta con intensità.

Continua a leggere su BadTaste