Provato - Thief

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Abbiamo testato a milano il reboot della saga di Eidos...

Una delle serie stealth più apprezzate ed interessanti di sempre è senza ombra di dubbio Thief, gioco pubblicato per la prima volta su PC nel 1998 e che fin da subito riuscì a far parlare di sé grazie ad una serie di caratteristiche che lo rendevano peculiare. Ambientazione vittoriana con innesti steam punk, toni molto dark, un protagonista misterioso e creature fantastiche sono sempre stati elementi distintivi della serie Eidos, così come un gameplay puramente stealth, molto impegnativo e che non perdonava le imprecisioni del giocatore. Dopo Thief: Deadly Shadows, terzo episodio uscito nel 2004 per PC ed XBox, la serie si è presa una bella pausa che si è interrotta solo nel 2009, con l’annuncio di Thief 4. Altri anni sono passati da quel giorno ed il progetto è riaffiorato solo di recente, evolvendosi in un vero e proprio reboot, intitolato semplicemente Thief. Noi della redazione di BadGames abbiamo avuto modo di mettere mano al nuovo gioco Eidos in un’approfondita prova a Milano, nella quale abbiamo potuto testare le abilità del ladro Garret!

Il gioco è ambientato in una enorme città, nella quale un governo militare, guidato da un certo Barone, ha imposto rigidissime leggi. Una terribile piaga è infatti dilagata e sta decimando la popolazione molto velocemente, tanto che viene consigliato a tutti i cittadini di barricarsi in casa per non contrarre la malattia. In questa atmosfera non di certo serena, chi ne sta pagando le conseguenze sono i più poveri, che vengono tartassati dalle tasse del governo mentre i ricchi conducono una vita agiata nelle loro dimore. Garret, il ladro protagonista di Thief, fatto ritorno nella sua città scopre questa terribile situazione e decide di rubare ai ricchi per perseguire i propri obiettivi, aiutando nel mentre anche i più poveri.

Il nostro personaggio si dovrà quindi muovere in una città pullulante di guardie, pronte a dare l’allarme non appena ci vedranno. Il gameplay ruota tutto attorno a questo elemento: agire nell’ombra senza farsi minimamente notare, stando bene attenti a non emettere rumori sospetti è fondamentale se si vuole arrivare alla fine di una missione, così come sfruttare i vari passaggi sopraelevati della città, i vicoli secondari o le zone oscure. Se però immaginate Garret come un parente di Ezio Auditore, che scala il Colosseo con estrema facilità, avete sbagliato in pieno: il nostro ladro è un normalissimo uomo e si arrampicherà su sporgenze ed appigli in maniera molto verosimile, senza sfociare in sessioni di parkour estreme degne dei migliori stuntman. Questa “umanità”si riflette anche durante gli scontri: affrontare un nemico alla voltà risulta una cosa abbastanza semplice, ma quando il numero cresce aumenta esponenzialmente la difficoltà di uscire incolumi dalla battaglia. Le capacità “sovrumane”di Garret risiedono unicamente nell’abilità di focus, che permette di evidenziare oggetti di interesse nelle ambientazioni, punti di accesso come finestre o porte e nemici. Un’abilità che fa molto comodo quando si è un po’in difficoltà su come progredire, ma che può anche non essere utilizzata se si vuole vivere l’esperienza con un maggior livello di sfida.

Nell’avventura ci verranno in aiuto poi molti gadget, come mazze per i combattimenti corpo a corpo piuttosto che dardi di diverso tipo per la balestra. Tra quelli che abbiamo potuto provare nella versione dimostrativa c’erano i dardi stordenti che mettevano fuori gioco le guardie per qualche istante, i dardi incendiari ed i dardi con corda, fondamentali questi ultimi per poter accedere ad alcune aree altrimenti precluse. Tutti i gadget sono acquistabili da rivenditori sparsi per la città e potremo procurarci il denaro in due differenti modi: portando a termine missioni secondarie o rubando oggetti preziosi durante l’esplorazione delle location e dai personaggi che popolano le strade.

Nella versione dimostrativa che abbiamo potuto testare, la porzione di città messa a disposizione ci ha più che convinto: il level design era molto curato e permetteva di raggiungere gli obiettivi in differenti maniere. Se tutto il gioco si manterrà sugli stessi standard qualitativi quindi, avremo di che gioire. La cosa che maggiormente ci ha lasciato perlpessi è invece la difficoltà di comprendere con esattezza come raggiungere un obiettivo specifico durante la missione: perseguire il realismo con un’interfaccia essenziale e priva di troppi aiuti è sicuramente una buona cosa, va però detto che se ciò inizia a diventare motivo di frustrazione allora è forse il caso di ripensarci un attimo a come strutturare la cosa.

Il comparto grafico del titolo sembra poi davvero molto curato. Artisticamente il gioco presenta uno stile vittoriano con elementi steampunk convincente, riuscendo a mettere in piedi una città molto oscura e particolareggiata, degna degli episodi precedenti. Buona anche la realizzazione dei vari personaggi presenti nel gioco: abbiamo potuto interagire solo con alcuni di essi ma ci sono sembrati adeguatamente curati sia nell’aspetto che nelle animazioni.

Sotto il profilo tecnico Eidos ha svolto altrettanto bene il suo lavoro: il gioco lo abbiamo testato su PC di fascia alta ed il sistema di illuminazione, così come la complessità delle ambientazioni, le texture e gli effetti particellari ci hanno pienamente convinto. Probabilmente apparirà in maniera simile su console di prossima generazione, il dubbio quindi sarà relativo a quali compromessi tecnici gli sviluppatori sono dovuti scendere per farlo girare su XBox 360 e Playstation 3.

D’atmosfera la colonna sonora: brani decisamente azzeccati e che contribuiscono ad immergere il giocatore nell’oscura città in cui Garret si muove, così come abbiamo trovato molto buoni anche i vari effetti sonori ed il doppiaggio in inglese.

Da questa prova Thief ci è sembrato un titolo di grande potenziale, che ha tutte le carte in regola per diventare un ottimo stealth game grazie ad una trama molto intrigante, a meccaniche solide e ad un comparto artistico-tecnico di prim’ordine. Il livello di difficoltà generale poi è abbastanza alto, indice che gli sviluppatori hanno voluto mantenere intatta l’anima della serie nonostante questo sia un reboot. Gli elementi che ci hanno meno convinto sono stati invece il sistema di controllo talvolta legnoso e poco fluido nel seguire i movimenti del personaggi, ed il sistema di indicazione degli obiettivi, molto poco chiaro e dispersivo. Questi due elementi sono fondamentali per la buona riuscita di un gioco, speriamo quindi che da qui a febbraio qualche aggiustamento venga fatto perché, lo ribadiamo, questo reboot di Thief potrebbe rappresentare il ritorno in grande stile di una delle più interessanti serie del panorama videoludico.

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