Bad Movie - Avengers: Age of Ultron, di Joss Whedon

Il Bad Movie della settimana è Avengers: Age of Ultron di Joss Whedon, seguito di Avengers del 2012 e nuovo capitolo della Fase Due dell'Universo Marvel

Condividi
Spoiler Alert

"Siamo scienziati folli"

Tony Stark e Bruce Banner. Uno si veste sempre da ragazzino (felpine hip hop e magliettine attillate), l'altro sembra avere un particolare gusto per orribili camice a scacchi di due misure più grandi di lui. Due corpi estranei tra loro e due corpi estranei dentro gli Avengers perché corrosi dal loro lato oscuro. Per Tony è l'individualismo e il suo passato da magnate dell'industria bellica (è per questo che i fratelli Maximoff lo odiano). Per Bruce... il lato oscuro è più verde ovvero il bestione che è in lui. Se il plot di Avengers: Age of Ultron li vede prima creare il problema senza avvertire gli altri ("Questo tristemente vulnerabile ha bisogno di Ultron" - sic! - dirà Tony senza grande pathos) per poi cercare entrambi di levarsi di mezzo dal gruppo (il finale)... la domanda è: potevamo vederli vivere con più partecipazione questo loro travaglio? Perché abbiamo la sensazione che Joss Whedon non abbia enfatizzato abbastanza il loro problema di adattamento dentro gli Avengers alla fine del film? Si doveva mettere qualche punto esclamativo in più. Robert Downey Junior non vuole MAI lasciarsi andare a un reale rammarico (anche nella scena con Nick Fury nel capanno di Hawkeye in cui apre il suo cuore a Nick dicendo cosa ha visto nell'allucinazione procuratagli da Scarlet Witch) mentre Mark Ruffalo è un piagnucolone e basta rispetto alla ben più delineata Natasha Romanoff (che vorrebbe tanto fidanzarsi con lui). Se questo doveva essere il film che ci avrebbe condotto alla Civil War... possibile che Tony Stark/Iron Man e Steve Rogers/Captain America si debbano salutare in quel modo così poco eccitante? Volevamo Tony molto più dark in questo film (d'altronde il sogno che ha fatto per mano di Scarlet Witch... leggerino non è) e Bruce meno noioso e più passionale con la Romanoff. Whedon avrebbe dovuto dirigere i due interpreti con più decisione e arrivare a un finale più forte per i loro personaggi.

Voi mi avete portato via il mio mondo

Adesso siate onesti: avete visto il mondo dell'androide Ultron in questo film?

Chi è che parla? Ultron. A quale mondo si riferisce? Internet. Adesso siate onesti: avete visto il mondo dell'androide Ultron in questo film? Avete avuto la percezione di una dislocazione visiva di questa patria virtuale del villain all'interno di questi caotici 141 minuti? Ultron manca di casa (il web), corpo (troppi cambiamenti di involucro per lui e quindi troppi Ultron= nessun Ultron), coerenza visiva (se tu mi fai vedere un robot scassato, poi un robot fico e poi un robot fichissimo... io non so mai chi è Ultron nel film), esercito (quel robot della Iron Legion offeso fisicamente dai cittadini di Sukovia all'inizio del film... non poteva offrire la possibilità di un orgoglio di classe robotica alla Matrix, Terminator, Humandroid o Automata su cui Ultron potesse fare leva?). Ultron è più un problema per il film che non per gli Avengers. Troppo già visto il suo design metallico, troppo ridicole quelle basette microfonate da operatore di call center, troppo frivolo il suo senso dell'umorismo, troppo fastidiosa, e piccola, quella boccuccia da cicisbeo. Whedon ne ha fatto un cattivo da operetta: gli mancano solo i baffetti anche se quelle orribili basette microfonate bastano e avanzano per ridicolizzarlo. L'assenza di una strategia precisa (Ultron cita patriarchi biblici, si rifugia nelle chiese ma poi sembra amare anche Friedrich Nietzsche), di un esercito da guidare realmente e di una dimensione tragica non lo rendono mai realmente spaventoso come minaccia per gli Avengers, i quali continuano a fare battutine e ad avere più problemi personali che non causati da quel trombone fastidioso. Anche quando imbottisce di vibranio Sukovia per poi usarla come bomba a mano da lanciare sul pianeta terra... il suo piano risulta farraginoso, difficile da capire e superficiale. Diciamo che il risentimento fratello-fratello di Loki con Thor nel primo Avengers (2012), rispetto al risentimento creatura-creatore di Ultron con Tony Stark in questo Avengers - Age of Ultron, risultava più credibile. Ultron, alla continua ricerca di un'evoluzione, vuole creare una nuova e più forte versione di se stesso con aggiunta di vibranio e tessuti organici (momento Il Silenzio degli Innocenti del film con riferimenti anche qui a crisalidi e bozzoli) + una delle Gemme dell'Infinito (quella della mente). Il vibranio verrà utilizzato però (vedi sopra) anche come piano b in chiave distruttiva. Se siete riusciti a capire tutti questi piani di Ultron a una prima visione... siete più super degli Avengers.

avengers-aou-header-69

Thor è il più fico

Ancora molto divertente Chris Hemsworth nei panni della divinità asgardiana. Forse il legame tra Whedon e lui è più forte rispetto agli altri attori visto che il biondone australiano ha lavorato con un buon copione di Whedon anche nel caso di Quella Casa nel Bosco (2012) di Drew Goddard. Ottima la sua entrata nel film quando fa una gaffe con Bruce Banner esaltando gli effetti violenti della rabbia di Hulk (quando lo scienziato ha necessità, invece, che nessuno gli ricordi le sue esperienze da gigante verde), dolcissimo quando incensa il talento della sua Jane (non ci è piaciuto invece Tony quando parla di Pepper Potts), realmente comico in un'espressione di puro panico quando per un secondo pensa che Captain America possa impugnare il suo martello, divertente quando rompe i giocattoli dei figli di Burton/Hawkweye e guarda dall'alto in basso quelle minuscole creature che anche Ultron ha difficoltà a definire alla prima botta (bambini). Hemsworth ci piace assai. È un bravissimo attore comico oltre che avere un gran viso adatto all'eroismo. Thor è un personaggio perfetto anche qui. È proprio il caso di dire che la sua resa cinematografica è divina.

Eppure questo è il film di Hawkeye!

Tutti d'accordo (anche oltreoceano) nell'amare l'arco narrativo dell'uomo con l'arco Clint Burton anche se Whedon forse non gestisce bene il passaggio dalla battuta: "Non ho un ragazza" a "Sto al telefono con la mia ragazza" (sembra che Hawkeye stia facendo il doppio gioco... e sembra che manchi una scena al montaggio). Gli inseriscono un bel pezzo di pelle finta quando lo feriscono (introduzione sbrigativa della Dottoressa Helen Cho per poi ricollegarla a uno dei 1000 piani di Ultron ), si prende in giro da solo perché è l'Avenger più sfigato e porta i compagni in un luogo sicuro, ovvero la sua casa borghese in mezzo al bosco, dove ha cresciuto i figli spingendoli a chiamare Natasha Romanoff Zia Nat. Anche nella seconda parte ha le scene migliori quando si lamenterà con Scarlet Witch di avere solo arco & frecce in mezzo al putiferio di Sukovia per poi richiamarla al senso del dovere con un discorsetto sul cosa significa essere un Avenger. Ci siamo affezionati al Clint Burton di Jeremy Renner.

In chiave metacinematografica è tutto ancora più divertente. Nel gran film del 2008 The Hurt Locker (pellicola premiata con l'Oscar che candidò Jeremy Renner alla statuetta per Miglior Attore Protagonista nel 2010 prima che venisse preso in giro in Birdman perché anche lui, dopo, avrebbe ceduto al fascino del superhero movie) vedevamo Renner soldato americano rifiutare la vita borghese al fianco di Evangeline Lilly (pazzo!) in una casa in mezzo al verde non troppo diversa da questa di Avengers: Age of Ultron. Della serie: "Devo togliere le foglie secche dalla grondaia e andare a fare la spesa ogni giorno al supermercato? Ma io me ne torno in Iraq piuttosto!!". In questo caso invece adoriamo l'amore di Clint Burton per moglie, figli e piani di ristrutturazione interna della sua magione. Lui preferirebbe stare lì rispetto a combattere con gli Avengers. È proprio l'opposto di quel finale scioccante di The Hurt Locker. Che poi tali piani di ristrutturazione degli spazi domestici debbano essere commentati con Natasha Romanoff nel bel mezzo di un combattimento all'ultimo sangue in quel di Sukovia... beh questo è il vezzo-difetto di Whedon che analizzeremo qui in basso.

Troppe battutine e il popolo non c'è...

Non è che a lungo andare si può creare nella testa dello spettatore la convinzione che nulla sia troppo serio, e quindi credibile, dentro questo popcorn movie?

Il film ha un PG 13 come lo splendido Captain America: The Winter Soldier (2014). Ma allora perché il bellissimo film dei fratelli Russo sembra serio e inquietante come I Tre Giorni del Condor (1975) rispetto a questo che sembra un po' troppo Un Weekend da Bamboccioni (2010)? Non è che Whedon ha esagerato con le sue battutine in mezzo alle lunghissime scene d'azione? Non è che a lungo andare si può creare nella testa dello spettatore la convinzione che nulla sia troppo serio, e quindi credibile, dentro questo popcorn movie? E quindi... non può essere che sempre il solito Ultron perda di efficacia perché non vediamo gli Avengers abbastanza preoccupati? Memore del trionfale equilibrio raggiunto da quel momento del primo Avengers in cui Hulk interrompe brutalmente la prosopopea di Loki dandogli un sacco di botte... Whedon qui sbaglia addirittura sdoppiando quell'idea con Ultron che viene massacrato ben due volte da Hulk con il nostro omaccione verde che brutalizza il cicisbeo metallico troncandogli sempre la battuta ad effetto. Ma ormai non c'è più il meraviglioso senso di stupore di quella esilarante aggressione a Loki del primo Avengers del 2012. Inoltre... non abbiamo sentito la presenza del mondo in questo film. O meglio... ogni tanto vediamo cittadini terrorizzati e/o feriti sia in una sgraziata Europa dell'Est chiamata Sukovia che in Sudafrica o Corea del Sud. Manca totalmente una differenza tra questi cittadini del mondo. Sembrano vestiti uguali e sostanzialmente nordamericani. Anche a Sukovia.

La Visione è gia vista

visione artoworkVisione ricorda molto Dottor Manhattan di Watchmen (2009). Il marchio in fronte (una delle Gemme dell'Infinito che tanta centralità avranno nei prossimi due Avengers: Infinity War diretti dai fratelli Russo), stesso eloquio pacato, stessa faccia sbarbata e pitturata, stesso cranio scevro da capelli o copricapi, stessa evidenza anatomica del corpo (anche se Manhattan era nudo). Sappiamo che Visione nasce fumetto nel 1968 mentre Dottor Manhattan nel 1986 per mano di Moore/Gibbons. Però al cinema abbiamo visto prima Dr. Manhattan nel 2009. Visione è più rosso e passionale nei confronti del genere umano rispetto al melhancoly blue del Dottor Manhattan il quale, lo sappiamo, trova l'umanità così incomprensibile da non riuscire più a prendere posizione. "C'è una grazia nei loro fallimenti" dirà invece di noi umani Visione all'ennesimo Ultron del film pronto a morire per la ventesima volta. Per Visione non è fondamentale che una cosa duri in eterno, mentre Ultron crede parecchio nei vantaggi dell'immortalità. Lo scopriamo solo in quello scambio finale che non fa che rendere il film ancora meno solido. Soprattutto, ancora, per colpa della scarsa definizione delle motivazioni di Ultron nelle sue troppe reincarnazioni del film.

Naso?

Voldemort (Harry Potter), Teschio Rosso (Captain America - Il Primo Vendicatore), Maltazard (Arthur e il Popolo dei Minimei), Lucius (Conan the Barbarian)... Ultron. Tutti questi ragazzacci non hanno naso e quindi sono cattivissimi. È qualcosa che stiamo vedendo al cinema ormai da tanti anni e quindi dobbiamo chiederci: perché? Il naso ci dà umanità e identità. Il naso ci distingue effettivamente da noi stessi in forma di scheletro (la Morte opposta alla Vita). Senza il nostro naso diventiamo dei mostri più che se ci togliessero la bocca, le orecchie o gli occhi. Ne I Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol' il protagonista quasi perde la ragione perché il suo naso lo ha abbandonato e se ne va in giro per la città vestito pure di tutto punto. Come si può vivere senza naso? In Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello il protagonista comincia ad avere dei problemini di testa quando la moglie gli dice che il suo naso sembra storto. Per Freud e Jung è un evidente simbolo fallico nonché prova del potere sociale di un maschio mentre per il povero Pinocchio è la prima manifestazione evidente delle sue bugie (se le dice, il naso si allunga). Se non ci fosse quel naso di legno allungabile, una delle prime grandi intelligenze artificiali della letteratura sarebbe meno decodificabile sia da se stesso che dalla società. L'assenza di naso... è pertanto innaturale. Un'anomalia devastante. Non sei normale, se non ce l'hai. Se poi lo associate al genere maschile e seguite Freud e Jung... se non hai naso non hai il membro sessuale. E se non hai il membro sessuale sei una creatura imprevedibile e socialmente più pericolosa. Quando Tony Stark è Iron Man... non ha naso. Infatti si preferisce sempre l'inquadratura di lui dentro il casco per permettere a Robert Downey Junior di giocare con il suo senso dell'umorismo e avere un primissimo piano che lo umanizzi (grande idea fin dal primo film di Favreau del 2008). Quando vedremo Tony Stark prendere una strada diversa da Steve Rogers nel prossimo Captain America: Civil War... lo vedremo forse più inquadrato con la maschera di ferro senza naso di Iron Man? Chissà...

Continua a leggere su BadTaste