Bill Murray pensa che Ghostbusters 3 sia solo un mito

Dopo aver definito il film un incubo, Bill Murray torna a parlare di Ghostbusters 3, prendendosela con lo script e parlando del progetto come di un mito, per poi dimostrare una apertura...

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Fonte: CinemaBlend  

Dopo aver acconsentito a tornare in Ghostbusters 3, Bill Murray già da tempo è entrato in rotta con i realizzatori del film lasciando trasparire in modo poco velato la propria insofferenza nei confronti del progetto. L'attore ha addirittura definito questo sequel un incubo, ed è diventato una spina nel fianco per la produzione, tanto che Dan Aykroyd gli ha pubblicamente chiesto di smetterla con questo comportamento.

Ora Murray, che è un elemento centrale per poter realizzare il terzo film, si è spinto oltre definendo Ghostbusters 3 un mito, "come l'alligatore bianco nelle fogne; chi lo ha visto davvero?".
Mantenendo i toni più pacati rispetto alla sua ultima uscita pubblica in proposito, l'attore ha comunque rinnegato il progetto parlando con CinemaBlend:

In realtà è solamente il film dello studio. Amano il franchise, e amerebbero ricrearlo di nuovo. Ma sono soltanto parole. Mi fa impazzire, sono soltanto parole... Finchè qualcuno non crea un ottimo script è solo brodaglia, non significa niente. E' interessante che la gente voglia vederlo. In passato è stata una grande cosa, davvero divertente. Forse dovrebbero farlo. E se è una idea così brillante, qualcuno scriverà lo script.

Se fino ad ora si aveva l'impressione che tutta questa faccenda fosse soltanto frutto dei capricci dell'attore, dalle sue parole a Comingsoon si capisce che dietro a tutte queste esternazioni potrebbero esserci però motivi validi legati allo script e alla confusione generata dai produttori:

... è il mondo dei sequel, riportare in vita di nuovo quelle cose, e poi è arrivato qualche sapientone che ha detto "Hey, abbiamo un paio di nuovi sceneggiatori che scriveranno qualcosa". E io ho pensato "Oh, bene, magari ci saranno degli sceneggiatori", e c'è sempre stato questo gioco, mezzo vero e mezzo scherzo, in cui ho detto "Beh, lo farò se mi uccidete nella prima bobina". Era un mio scherzo, capite? Così qualcuno ha inserito nello script una scena, nella prima parte del film, in cui venivo davvero ucciso diventando un fantasma, e ho pensato "Beh, almeno è qualcosa di ingegnoso". Ma poi questi sceneggiatori hanno scritto un film, che è uscito in sala, e la gente che lo ha visto... beh ho pensato "Non lo faremo più, dopotutto, vero?". Quindi resta soltanto una favola.

Gli sceneggiatori a cui Murray si riferisce sono Lee Eisenberg e Gene Stupnitsky, e il film in questione è Year One, che in effetti non è piaciuto né alla critica né al pubblico. La reazione dell'attore potrebbe quindi essere dovuta a una divergenza di idee con gli sceneggiatori, o forse con il regista Ivan Reitman, che non è ancora chiaro se è ancora al timone del progetto o meno: nei mesi scorsi i produttori stavano cercando di allontanarlo per trovarne un altro, opzione che probabilmente si è rivelata infattibile per via di vincoli contrattuali.

Resta il fatto che, sebbene nessun altro a parte Murray lasci trasparire nulla, intorno a questo film regna in realtà una certa confusione, e i problemi sembrano essere ancora lontani dall'essere risolti. Per procedere sarebbe quindi necessario riscrivere lo script, o forse licenziare il regista, ma difficilmente sapremo cosa c'è davvero dietro a tutto ciò.

Murray ha anche dato infine un piccolo segnale di apertura, parlando della gente e dei bambini che spesso gli chiedono di fare il film quando lo incontrano, e che potrebbero forse convincerlo a rassegnarsi e accettare la parte così com'è... Aspettiamo quindi il prossimo capitolo di questa vera e propria telenovela!

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