Riven, la recensione

Riven è un remake realizzato dagli autori originali e che, per questo, dimostra estrema devozione verso il capitolo del 1997

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Uscito nel 1997, Riven: Il seguito di Myst è stato un gioco in grado di conquistare i videogiocatori di tutto il mondo. Creato da Richard Wander Wende e da Robyn e Rand Miller di Cyan Worlds, questa avventura grafica pubblicata su PC è arrivata dopo l’incredibile successo di Myst, portando con sé una serie di aspettative non indifferenti. Non tanto per la trama, che appare sì collegata, ma perfettamente fruibile a sé stante, quanto per la cura riposta nei puzzle e nella costruzione di un’atmosfera a metà tra il naturalistico e l’onirico. Nonostante l’inevitabile “ansia da prestazione”, il gioco si è rivelato un vero e proprio successo, superando sotto certi aspetti persino l’opera originale.

Sono passati ventisette anni dall’arrivo di Riven su PC. Ventisette anni durante i quali Cyan Worlds ha lavorato per fare in modo di consacrare la serie Myst, adattandola e aggiornandola per tutte le piattaforme. Persino quelle per la realtà virtuale.

Dopo aver dato vita al remake di Myst, uscito nel 2021 anche su piattaforme Xbox, il 25 giugno è finalmente approdato sugli scaffali digitali una versione aggiornata e perfezionata di Riven. Una versione che rischiava di rompere gli straordinari equilibri del materiale di partenza, ma che non ha fatto altro che confermare la passione della software house americana verso il proprio mondo. Mettere mano a un titolo tanto importante è infatti una sorta di operazione chirurgica. Un lavoro di fino che non può limitarsi al riproporre il gioco con una grafica migliorata, ma allo stesso tempo che non può riscrivere da zero tutti gli storici enigmi che hanno reso celebre il titolo sul finire degli anni Novanta. Come ha fatto, quindi, Rand Miller a mantenere viva la magia di Riven? Ma, soprattutto: siamo di fronte a un’opera ancora meritevole di attenzione, oppure di un titolo troppo ancorato al passato?

UN’AVVENTURA FUORI DAL TEMPO

Bastano i primi minuti di gioco per riportare indietro nel tempo tutti i fan del Riven originale. La trama è ancora una volta la stessa e ci vede nei panni dello Straniero. Verremo quindi mandati in missione da Atrus per liberare sua moglie Catherine, intrappolata dal malvagio Gehn. Per impedire che l’uomo possa continuare la sua tirannia nell’Era di Riven, Atrus ha un piano: tentare di intrappolare il folle despota grazie a un libro magico. Un piano relativamente semplice da attuare, se non fosse che lo Straniero viene derubato da un misterioso individuo pochi istanti dopo il suo arrivo a Riven.

Ammettiamolo: la sceneggiatura non è mai stata il punto forte delle storie di Cyan Worlds. Discorso ben diverso, però, per il magnifico lavoro di world building. Anche questa volta, infatti, ci troviamo a percorrere magnifici ambienti mentre il mondo che ci circonda viene svelato un passo alla volta. È inevitabile, quindi, rimanere affascinati dall’ambiente di gioco. Ambiente costituito da enormi costruzioni poste nel bel mezzo della natura e da intricati meccanismi che si intrecciano tra loro come ingranaggi di un orologio. In ogni caso, la storia diventa più chiara procedendo nell’avventura, riuscendo non solo a risultare il perfetto seguito di Myst, ma anche di The Book of Atrus, romanzo mai arrivato in Italia e ambientato 20 anni prima di quanto visto in Riven.

SENTIRSI SMARRITI NON È MAI STATO TANTO BELLO

Se la narrativa di Riven ci ha fatti subito sentire a casa, lo stesso si può dire anche del gameplay. I ragazzi di Cyan Worlds sono riusciti a trasmettere la medesima sensazione di smarrimento del 1997.  Poche icone a schermo, menù ridotti all’osso e pochissimi indizi in grado di aiutarci a procedere nell’avventura sono i punti cardine di un puzzle game difficile e ben lontano dagli standard moderni. Come dei bambini che hanno appena scoperto le proprie mani, vi troverete a vagare per i succitati (meravigliosi) ambienti e a premere qualsiasi elemento interagibile. È solo con l’attenta analisi dei puzzle e con estrema pazienza che i pezzi del mosaico si incastrano al loro posto, permettendoci di vedere la figura nel suo complesso. Il pregio di Riven, però, è quello di circoscrivere l'indagine a zone relativamente ridotte, permettendoci di comprendere che la soluzione agli enigmi è sempre attorno a noi.

La qualità degli enigmi proposti da Cyan Worlds è sempre molto alta, garantendo un livello di sfida più alto rispetto alla media dei giochi attuali, ma mai davvero frustrante. Il desiderio di superare un preciso puzzle si affianca presto alla volontà del giocatore di esplorare gli edifici e i luoghi misteriosi che compongono l’intera avventura. Non stupitevi, quindi, se proverete il desiderio di  assecondare un ritmo di gioco più lento e rilassato, magari ammirando le onde del mare o le incredibili creature che popolano il mondo di gioco. Prima di essere un “semplice” videogioco, Riven è un’esperienza. Un’esperienza immersiva e capace di affascinare nel 2024 esattamente quanto nel 1997. Anzi: grazie al rinnovato comparto grafico, forse persino di più.

LA FORZA DELL’UNREAL ENGINE

Da un punto di vista puramente visivo, questo remake di Riven è una vera e propria meraviglia. Non stiamo parlando di un gioco caratterizzato da numerosi personaggi o da elementi che richiedano uno sforzo eccessivo nella modellazione 3D, ma il lavoro svolto dall’Unreal Engine è davvero encomiabile. Grazie al solido motore grafico, infatti, gli ambienti appaiono estremamente realistici, contribuendo all’immedesimazione generale. Lo stesso si può dire del comparto sonoro, che mescola musiche d’atmosfera con profondi silenzi e suoni della natura. Lo scopo, alla fine, è sempre lo stesso: immergere il giocatore in un mondo misterioso e ricco di atmosfera. Uno scopo riuscito sotto tutti i punti di vista. Segnaliamo, infine, la presenza dei sottotitoli in italiano, perfetti anche per coloro che non comprendono appieno la lingua inglese.

RIVEN, IL COMMENTO FINALE

Riven è un remake fatto con amore da coloro che hanno creato anche la versione originale. Il risultato è un titolo che non nasconde una struttura risalente a un’altra epoca, ma che dimostra come questa sia applicabile anche al giorno d’oggi. Siamo rimasti ipnotizzati dalla bellezza del lavoro di Cyan Worlds e speriamo sinceramente che gli sviluppatori decidano di mettere mano anche su Exile, Revelation e End of Ages, gli ultimi tre titoli che compongono il franchise di Myst. Se amate le avventure grafiche e siete insoddisfatti della semplicità della maggior parte delle opere moderne, allora non abbiate alcun dubbio. Riven vi sta aspettando.

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