Battlefield 1, gli Alpini si scagliano contro il gioco e ne chiedono il ritiro dai negozi
Una riflessione sulla polemica nata attorno ai contenuti narrati da Battlefield 1, l'ultimo FPS Electronic Arts e DICE
Sono le parole del presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero.
Consigliamo al sig. Favero di provarlo il gioco, prima di fare accuse. Se lo avesse fatto (cosa improbabile considerato che quando ha commentato, Battlefield 1 era disponibile solo agli utenti Xbox One abbonati a EA Access, mi sento di dubitare che lui possa essere tra questi), si sarebbe accorto che il gioco fa esattamente l'opposto.
Ma sentiamo cos'ha da dire il consigliere regionale Sergio Berlato: "Un vero e proprio sacrilegio, perché solo chi non ama e non conosce il Grappa può ideare un videogioco di questo tipo, che è una mancanza di rispetto nei confronti di un territorio che ha visto morire decine di migliaia di giovani per difendere la patria".
Ecco, ripeto, giocatevi la missione di Battlefield 1, io l'ho fatto proprio pochi minuti prima di mettermi alla tastiera. Battlefield 1 apre la campagna singolo giocatore, che racconta le storie di alcuni soldati che hanno combattuto durante La Grande Guerra, con questa frase: "Più di 60 milioni di soldati hanno combattuto durante la guerra che avrebbe dovuto porre fine alle guerre. Non pose fine a un bel nulla. Eppure cambiò il mondo per sempre".
La stessa profondità e serietà viene utilizzata anche per raccontarci il conflitto sulle Dolomiti, tra Italia ed Impero Austro-Ungarico. Protagonisti sono gli Arditi, specializzati in tattiche a rischio elevato, citando testualmente il gioco. Come vedete, cari Sebastiano Favero e Sergio Berlato, il gioco tratta questi temi con tutto il rispetto del caso, romanzando e creando degli eroi di guerra fittizi, ma sicuramente non banalizzando. Dovrebbero essere fieri che le gesta dei loro predecessori siano protagoniste di un titolo sviluppano da un team svedese per un produttore americano, incluse in un gioco destinato a vendere milioni di copie. Altrettanti appassionati scopriranno un pezzo di storia, magari si incuriosiranno e andranno a cercare su Wikipedia che cosa accadde in quei giorni e chi siano questi Arditi, gli Alpini e i grandi soldati che hanno combattuto e sono morti per l'Italia.
[caption id="attachment_162132" align="aligncenter" width="600"] Gli Arditi sono protagonisti nella missione sul Monte Grappa[/caption]
Ma lo dico chiaramente, uno può infastidirsi e criticare tutto, in base alla propria opinione e sensibilità, è assolutamente legittimo, quello che fa arrabbiare più di tutto, me e molti miei colleghi, è che lo si faccia senza conoscere l'oggetto del contendere. Provate, chiedete, parlate con chi conosce il videogioco, poi formulatevi un'opinione, non partite a prescindere. Altrimenti risulterete solo ridicoli. E un po' lo sembrate quando parlate in quel modo, così come lo sembrano certi giornalisti che vi vengono dietro parlando di "software per consolle", sì, scritto con due L. Come possiamo prendervi sul serio e riflettere assieme su temi così importanti e seri se siete i primi incapaci di farlo? Perché delle riflessioni vale la pena farle, ma dobbiamo incontrarci da qualche parte, non puntarci il dito contro e spararci addosso sentenze.