Speciale - Affamati di videogiochi e gloria? Nasce per voi PlayStation Italian League

Sony lancia nel nostro paese PlayStation Italian League, il portale dove iscriversi a tornei ufficiali: in palio tanto divertimento e persino qualche premio.

Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".


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Se Nintendo, per antonomasia, è il publisher dei grandi stravolgimenti in ambito prettamente ludico, con le sue console innovative e i titoli dalle meccaniche spesso inedite, Sony è il produttore hardware che più di chiunque altro ha saputo tramutare il videogioco in cultura, traghettando il medium verso un pubblico di riferimento maturo, consapevole, interessato a risvolti tematici e artistici complessi. Lo abbiamo visto con l’importanza riservata a produzioni di terze parti come Tomb Raider e Metal Gear Solid, con la creazione di IP quali Killzone e The Last of Us, ne abbiamo conferma oggi con l’interessamento per la realtà virtuale (Project Morpheus) e, appunto, PlayStation Italian League.

L’idea alla base di questo interessante progetto deve essere nata come diretta conseguenza di una ricerca di mercato effettuata della multinazionale stessa, al fine di trovare nuovi settori d’investimento su cui garantirsi ampi profitti. Non è un mistero che Sony, al contrario di altre aziende concorrenti come Konami ad esempio, si stia lentamente focalizzando sul settore gaming, abbandonandone progressivamente altri: le notizie sulla cessazione di vendita dei computer VAIO e il ridimensionamento dei fondi garantiti allo sviluppo di nuovi smartphone e televisori fanno ancora scalpore nell’ambiente e non possono che suggerirci le future politiche che guideranno il colosso nipponico.

[caption id="attachment_143062" align="aligncenter" width="508"]PlayStation Italian League screenshot 1 L'interfaccia del portale online è ancora piuttosto spartana e lievemente caotica. Anche in questo senso ci saranno sicuramente miglioramenti in vista.[/caption]

Dati alla mano, gli e-Sports nell’ultimo anno hanno immesso sul mercato qualcosa come 600 milioni di dollari, ridistribuiti tra enti organizzatori, partecipanti, sponsor ed emittenti televisive. Per chi non lo sapesse, il neologismo di cui sopra si riferisce agli sport elettronici, ovvero alla pratica di giocare con precisi scopi competitivi contro altri utenti. Il primo evento di questo tipo risale addirittura al 1972, anno in cui l’Università di Stanford organizzò un torneo di Spacewar, tra i suoi studenti, mettendo in palio l’abbonamento di un anno alla rivista Rolling Stone. Da allora, questa disciplina ha conquistato sempre più pubblico sia in termini di partecipazione attiva, che di semplice fruizione passiva, generando un giro d’affari multimilionario che non conosce confini. Nel 2014, a Seoul, sono state ben 40mila le persone che hanno assistito in diretta alle finali di League of Legends all’interno del Sangam Stadium. A Katowice, in Polonia, lo scorso marzo sono stati addirittura 600mila gli iscritti al torneo mondiale di Counter-Strike: Global Offensive, con picchi di spettatori che superavano il milione.

Numeri di tutto rispetto che non potevano far altro che attirare i grandi colossi del videogioco: Sony in testa, appunto. L’approccio della multinazionale al fenomeno non è affatto scontato, soprattutto nella misura in cui non tradisce il DNA del progetto PlayStation, né tenta strade eccessivamente distanti (e dispendiose) da quelle che sono le sue competenze. Piuttosto che proporsi come ente organizzatore di chissà quale nuovo torneo internazionale o dedicarsi alla creazione di un proprio team sponsorizzato, il primo passo di Sony nel mondo degli e-Sports prende le sembianze di un portale online, facilmente raggiungibile tramite PC seguendo questo link, dove iscriversi e tenersi aggiornati su tutta una serie di tornei organizzati dal publisher stesso, con la sola costrizione di aver sottoscritto un abbonamento al Plus.

[caption id="attachment_143064" align="aligncenter" width="508"]PlayStation Italian League Foto Evento L'evento di presentazione del portale è avvenuto allo Stadio Meazza di San Siro: l'Italia sarà una delle pochissime nazioni a fare da apripista a questa nuova iniziativa Sony.[/caption]

PlayStation Italian League al momento è “solo” questo: un pratico contenitore dove incontrare nuovi sfidanti e mettersi alla prova in partite che vanno ben oltre al singolo deathmatch organizzato tramite i matchmaking interni ai software di competenza. Al momento i giochi supportati sono FIFA 15, Driveclub, Battlefield Hardline e The Last of Us Remastered, per i quali sono già stati attivati diversi tornei. Ad ognuno di essi è dedicata una pagina in cui l’utente, dopo essersi velocemente iscritto al servizio con le stesse credenziali usate sul PSN, può informarsi sulle condizioni da rispettare (classi o specifiche armi possono essere escluse, per esempio) e gli orari in cui le partite ufficiali prenderanno il via.

Al momento PlayStation Italian League è ancora acerbo. La scritta “beta”, nell’angolo a destra della home page, lascia presagire future migliorie, ma ora come ora è evidente che qualcosa debba ancora essere sistemato. Su tutto, la necessità di doversi connettere via PlayStation 4 al PSN per aggiungere manualmente, di volta in volta, gli sfidanti alla propria lista amici. Come se non bastasse, al termine della partita, toccherà agli stessi partecipanti completare il report, comprensivo di risultati e vincitori, con cui poi il software attribuirà il punteggio pattuito per la competizione.

Il sistema è indubbiamente macchinoso e costringe l’utente a barcamenarsi tra PC e console, ma ha già messo in mostra tutte le sue potenzialità. Tanto per cominciare è un ottimo modo per confrontarsi con una lunga serie di videogiocatori molto esperti: consultando il profilo di ogni iscritto è possibile farsi un’idea generica sul loro livello di abilità e conoscere l’andamento delle ultime gare a cui hanno preso parte. Inoltre, ogni partita può potenzialmente fruttarvi qualche premio. I tornei ufficiali mettono in palio abbonamenti annuali al Plus, lettori Blu-Ray e fotocamere (tutti ovviamente targati Sony). Le partite definite For Fun, invece, che non hanno ripercussioni sul ranking dei videogiocatori, né determinano l’andamento dei campionati, vi permettono, anche in caso di sconfitta, di guadagnare un ticket da utilizzare nelle estrazioni di premi, tutti ancora da scoprire, che si terranno con cadenza regolare a partire da qualche mese.

[caption id="attachment_143065" align="aligncenter" width="508"]PlayStation Italian League Foto Evento 1 Durante la presentazione, sul palco, oltre a Marco Saletta general manager di Sony Italia, si sono avvicendati uomini e donne di terze parti che hanno confermato il loro supporto alla piattaforma nei loro titoli futuri.[/caption]

Il progetto di Sony è estremamente ambizioso e le permetterà di seguire a distanza di sicurezza l’evoluzione degli eSports. Attualmente PlayStation Italian League è un semplice esperimento, ancora claudicante nell’impostazione e carente nei servizi offerti, ma nel giro di pochi mesi potrebbe evolversi in ogni direzione: sia ampliando il ventaglio delle proposte, con nuovi titoli supportati e sempre più tornei a cui iscriversi, sia attivando una lunga serie di attività interconnesse, dall’organizzazione di eventi dedicati all’arruolamento dei videogiocatori con i risultati migliori per creare una squadra con cui competere in tornei sparsi per il mondo.

Se avete sempre sognato di tentare la fortuna con gli sport elettronici, potrebbe essere finalmente giunta la vostra occasione.

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