Speciale - Una galassia di ipotesi e indiscrezioni: quale futuro per Mass Effect?
Un sondaggio effettuato a scopi di marketing, trapelato in rete, potrebbe aver svelato diversi dettagli su Mass Effect 4
Lorenzo Kobe Fazio gioca dai tempi del Master System. Scrive per importanti testate del settore da oltre una decina d'anni ed è co-autore del saggio "Teatro e Videogiochi. Dall'avatara agli avatar".
Non ci riferiamo alle polemiche suscitate dall’effettiva ininfluenza, sull’epilogo della guerra, delle scelte compiute lungo il corso della trilogia; né tantomeno alle implicazioni prettamente estetiche di una conclusione che ha scontentato chiunque si aspettasse qualcosa di più epico, consolante e, a dirla tutta, scontato. BioWare non deve aver tenuto conto della necessità, probabilmente più del publisher che propria, di continuare a battere il ferro, di serializzare ulteriormente quella che, almeno inizialmente, doveva essere un’epopea auto-conclusiva, destinata a raccontarci esclusivamente le gesta del Comandante Shepard. Impensabile, dopo un tale investimento creativo, di abbandonare tutto nell’epoca delle riedizioni a basso costo e dei flop che si traducono in bancarotta. Eppure, quel finale, sembrava puntare proprio in quella direzione: come continuare a parlare di Effetto di Massa, quando tutti i portali della Galassia sono andati distrutti?
[caption id="attachment_142151" align="aligncenter" width="508"] Gli artwork fin'ora pubblicati lasciano sperare che i prossimi pianeti da esplorare siano ricchi di insenature, grotte e sentieri da esplorare.[/caption]
Un sondaggio di marketing, recentemente trapelato in rete e originariamente pubblicato su Reddit, potrebbe aver svelato numerosissimi dettagli sul futuro della saga e, non ultimo, sull’espediente narrativo che permetterà agli sceneggiatori di raccontarci nuove avventure, senza per questo modificare di una virgola il passato. Naturalmente, da qui in poi, ci sarà un bombardamento a tappeto di spoiler e anticipazioni su Mass Effect 4: se non volete rovinarvi la sorpresa, interrompete immediatamente la lettura di questo articolo. Vale un’altra raccomandazione. Trattandosi di dettagli estrapolati da un sondaggio, destinato a un numero ristretto di persone, non è detto che nel corso d’opera non vengano effettuati alcuni cambiamenti alla trama e alle meccaniche di gioco. Il tutto è quindi da prendere con le pinze.
La location è affascinante già di per sé: Star Wars, da sempre metro di paragone cinematografico del brand made in BioWare, non si è mai arrischiata di abbandonare i confini della “Galassia lontana lontana”. Anche Master Chief non ha mai compiuto balzi di tale portata. Non ci è dato sapere come, ma l’umanità e le altre specie aliene sono riuscite a raggiungere Andromeda in quello che sembra essere un piano alternativo allo scontro diretto contro i Razziatori. Mentre Shepard infuoca la battaglia, la misteriosa organizzazione A.R.K.C.O.N. avrebbe avviato la spedizione dei Pathfinder: pionieri in cerca di nuovi mondi da colonizzare, risorse, eventuali popoli con cui stringere alleanze.
[caption id="attachment_142154" align="aligncenter" width="508"] Una foto (reale) della Galassia di Andromeda. Lì, da qualche parte, trova posto l'Ammasso Stellare, fittizio, che farà da ambientazione principale per l'intera avventura.[/caption]
La memoria scappa immediatamente alla scena conclusiva di Mass Effect 3, quella con lo Stargazer e la bambina a cui è stata appena narrata l’epopea di Shepard vissuta in prima persona dal videogiocatore. Basandoci su semplici ipotesi, si potrebbe pensare che questo breve quadro rimandi al risultato finale dell’opera di colonizzazione della Galassia di Andromeda: l’umanità, stabilitasi definitivamente, avrebbe trovato il modo di tornare nella Via Lattea, scoprendo l’esito del conflitto con i Razziatori e innalzando il Comandante a figura leggendaria. La difficile collocazione temporale di Mass Effect 4 (prima, dopo o durante gli eventi di Mass Effect 3?) rende ancor più complessa la formulazione di qualsiasi congettura, ma coerentemente al trend affermato dai film Marvel, alla cui estrema conclusione c’è sempre un’anticipazione sui progetti futuri, si tratta di una pista che potrebbe rivelarsi azzeccata. In seconda battuta, lo svelamento dell’esistenza dei Pathfinder ci permette di farci una vaga idea su quali saranno le principali meccaniche che alimenteranno il prossimo capitolo: esplorazione e controllo dei pianeti conquistati.
Sempre dalle informazioni trafugate dal sondaggio, ci viene confermato il graditissimo ritorno del Mako, al tempo vittima della superficialità di alcuni videogiocatori, e della presenza di un jetpack potenziabile. L’eroe di turno, apparentemente senza una specifica biografia ma ancora una volta umano, pare sarà dotato di maggiori abilità ginniche che gli permetteranno di muoversi con disinvoltura sulla superficie dei mondi da esplorare. Non solo: il gadget di cui sarà dotato ci dice qualcosa sul level design. Dovendo evidentemente raggiungere piattaforme soprelevate è molto probabile che non avremo a che fare con immense lande desolate pianeggianti o con catene rocciose valicabili solo a bordo del mezzo corazzato. Oltre alle basi nemiche e ai livelli veri e propri, è altamente probabile che il jatpack tornerà utile per raggiungere zone impervie, ricche di giacimenti e artefatti di un antica specie chiamata Remnant, che in inglese significa rimasuglio, avanzo, residuo: altra affascinante suggestione che lascia presagire l’ennesima estinzione violenta e repentina.
Per quanto riguarda la creazione di una sorta di impero coloniale, le notizie trapelate preannunciano un impianto ruolistico di tutto rispetto, fatto di costanti upgrade, missioni secondarie e di una perfetta integrazione con il multiplayer online. Estraendo risorse dalla superfice dei pianeti si potrà migliorare l’equipaggiamento, potenziare il Mako, rendere ancor più efficiente lo Strike Team. Composta da un gruppo di mercenari controllati dalla CPU, la squadra eseguirà automaticamente e parallelamente tutta una serie di operazioni militari di conquista e difesa degli avamposti. Sarà tuttavia possibile prendere parte in prima persona a tali missioni in modalità multiplayer. Online, aiutando o facendosi aiutare da altri due giocatori, il tutto si dovrebbe tradurre in orde di nemici a cui sopravvivere al fine di guadagnare equipaggiamento e risorse extra. Evidentemente, il successo riscosso dal multiplayer di Mass Effect 3, ha convinto BioWare e, se dovesse lasciare inalterate le cose, si avvarrebbe in futuro di una componente online meglio integrata e coerente con l’avventura in singolo.
[caption id="attachment_142152" align="aligncenter" width="508"] I Remnant prendono il posto dei Prothean quale specie estinta: a loro si deve la tecnologia con cui gli umani hanno raggiunto Andromeda?[/caption]
Gli Strike Team, nonché la possibilità di estendere il proprio dominio su centinaia di sistemi solari (tanti ne sono stati promessi), ci danno l’idea che l’operazione A.R.K.C.O.N. non solo supponga l’investimento di ingenti capitali, ma goda anche del supporto di una quantità più che discreta di risorse umane. Tutto ciò sarebbe stato possibile senza l’intervento del Consiglio? Come sarebbe stato possibile tenere segreta una manovra di tale portata a buona parte della Galassia? Domande a cui al momento non sappiamo dare risposta e che inspessiscono il mistero sull’esatta collocazione temporale di Mass Effect 4.
Nel sondaggio non mancavano naturalmente riferimenti ai compagni di squadra, che dovranno essere in tutto sette, e all’importanza che rivestiranno i dialoghi. Cora sarà una biotica, probabilmente Asari visto il nome, in grado di generare uno scudo dietro il quale i compagni si potranno riparare; Drack sarà invece il Krogan del gruppo, ma tutto tace circa le sue abilità e doti. La presenza dei due alieni elimina ogni dubbio sulla portata inter-specie della missione A.R.K.C.O.N. Come sempre, i dialoghi prevedranno risposte multiple, saranno inalienabili per stringere i rapporti con la propria ciurma e dovrebbero risultare più dinamici rispetto al passato, grazie ad alcune azioni contestuali che, opzionalmente attivabili, potranno influenzare l’andamento della conversazione.
Dopo il brevissimo e deludente trailer dello scorso E3, ci meritavamo una bella infornata di informazioni e speculazioni sul prossimo Mass Effect. Di carne sul fuoco ce n’è parecchia e toccherà soprattutto agli sceneggiatori di Bioware convincerci che, dopo un finale che non ha convinto tutti, il brand ha tutte le potenzialità per evolversi con coerenza e coraggio. A questo punto sorge spontanea una domanda: sperare in un nuovo sondaggio che riveli ulteriori dettagli o incitare la software house a mostrare con meno riserbo cosa bolle in pentola? Noi ci auguriamo che tra poco più di un mese, esattamente all’E3, BioWare risponda di sua spontanea volontà.