Bad Memories - Gunstar Heroes

Bad Memories: l'esplosivo Gunstar Heroes, una delle migliori declinazioni in assoluto del genere run and gun

Un giorno troverò qualcosa di interessante da scrivere qui dentro.


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Il Vangelo Secondo Treasure ha due soli comandamenti. Corri e spara. Run and gun. Che è il genere nel quale il team di sviluppo giapponese è stato sempre maestro, ovviamente insieme a Konami, e non è un caso che la squadra venne fondata proprio da fuoriusciti dalla compagnia di Contra e Castlevania. Piacere, Treasure, questo è il mio biglietto da visita: Gunstar Heroes.

Non fanno nemmeno in tempo a mettersi insieme i componenti del team, nel 1992, che tirano fuori il loro primo gioco, nel 1993, e se si può discutere ore se sia stato effettivamente già quello il picco della loro produzione, la discussione sulla sua qualità dura pochi secondi, quelli necessari a dire, o scrivere: è un capolavoro. Perché, oltre ad includere alla perfezione i canoni del genere, Gunstar Heroes li arricchisce ulteriormente, e spara la giocabilità su livelli clamorosi.

[caption id="attachment_139718" align="aligncenter" width="600"]Gunstar Heroes screenshot Gunstar Heroes - screenshot[/caption]

Si corre e si salta, ma i protagonisti sono dotati di un dinamismo maggiore che altrove; si spara, e porca miseria se si spara, con lo schermo che si riempie di proiettili e laser, quelli dei nemici e quelli vomitati dai nostri eroi, ossequiando una cerimonia dello sparo che prevede l'unione di suoi vari tipi, per crearne di nuovi; si affrontano valanghe di ostili, ma soprattutto tanti boss, ingegnosi, grossi, cattivi: uno per tutti, Seven Force, un nome che è storia, e sinonimo di dolore, frustrazione. Ecco, basterebbe già solo quello scontro, difficilissimo, all'interno di un tunnel, con questo enorme coso robotico che assume varie forme, mentre una colonna sonora elettronica e incalzante sottolinea la durezza del compito, per descrivere compiutamente l'essenza del titolo Treasure. E poi c'è una concezione del ritmo della progressione tutta nuova, perché i boss non devono essere per forza solo alla fine del livello, in ogni momento può succedere di tutto, ci si può ritrovare in situazioni inaspettate, e magari dover scendere scivolando da un'alta piramide, sparando a tutto quello che ci viene incontro, e siamo solo al primo livello.

Gunstar Heroes spara il team di sviluppo giapponese nell'Olimpo dei migliori in assoluto, ed è la base dalla quale viene poi fuori robetta come Alien Soldier, Radiant Silvergun, Sin & Punishment, che chi in un modo, chi un altro, dovrà sempre moltissimo al loro illustre capostipite. Dal 2000 in poi la realizzazione di qualche titolo solo buono, o sopravvalutato (Ikaruga su tutti), mentre altri più meritevoli ricevevano poca attenzione (Astro Boy: Omega Factor), ha parzialmente intaccato l'aura di perfezione del team nipponico, negli ultimissimi anni in realtà non all'altezza del suo passato. Basta però riprendere in mano la loro prima opera per godere fortissimo, resi assuefatti e soddisfatti da un vorace caleidoscopio di esplosioni.

[caption id="attachment_139719" align="aligncenter" width="600"]Gunstar Heroes screenshot Gunstar Heroes - screenshot[/caption]

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