The Flash 3×23, “Finish Line” [season finale]: la recensione
La nostra recensione del ventitreesimo e ultimo episodio della terza stagione di The Flash, intitolato “Finish Line”
Con l'Harrison Wells della realtà alternativa di Terra-19 morto al posto di Iris, vengono dunque meno i presupposti dietro la stessa esistenza del sedicente Dio della Velocità, il quale, disperato, tenta il tutto per tutto per non essere cancellato dallo spazio/tempo, con un piano volto a renderlo potenzialmente ancora più forte e inarrestabile. Barry e il Team Flash devono dunque piangere il loro compagno caduto, ma allo stesso tempo cercare di fermare una volta per tutte Savitar, oltre a cercare di riportare Caitlin Snow alla normalità, scacciando da lei la sua controparte malvagia nota come Killer Frost.
Dopo l'avvincente capitolo della settimana scorsa - il vero e proprio climax narrativo di quest'annata di The Flash - la terza stagione dello show si chiude piuttosto sottotono: Finish Line è infatti un episodio che presenta una storia vaga e raffazzonata, nella quale gli showrunner cercano di chiudere sommariamente tutte le trame rimaste aperte, per poi aprirne di nuove che possano fungere da apripista per la prossima stagione. Per quanto non si possa affermare che questo season finale sia uno spettacolo insufficiente, non si può nemmeno negare come la narrazione sia piuttosto vacua e confusa, molto spesso priva di mordente, ma anche di una vera e propria direzione.
In una terza stagione di The Flash che aveva sostanzialmente detto - quasi - tutto la settimana scorsa, Finish Lane ha lo stesso sapore dell'ultimo pezzo di pasta rimasto nel piatto, che si deve mangiare per vuotarlo, ma che si butta giù con massima fatica e zero fame. L'unica sequenza davvero emozionante dell'episodio è quella che vede il Team Flash al gran completo - con il ritorno di Jay Garrick - contro Savitar e Killer Frost, in una bella battaglia combattuta nel cuore della notte tra i boschi.
A conti fatti, comunque, la terza stagione dello show ha confermato The Flash come una serie TV valida ed equilibrata, un prodotto che sa mischiare nella maniera più funzionale una grande mitologia popolata da personaggi originati sulle pagine dei fumetti a un tono narrativo da teen drama, come il pubblico di riferimento del canale The CW esige: uno spettacolo gradevole, non imprescindibile, ma che non dispiace mai.
Pochi i riferimenti ai fumetti DC Comics presenti in Finish Line, eccezion fatta per la citazione di Midway City, fittizia metropoli dell'Universo DC dove operano prevalentemente gli eroi Hawkman e Hawkgirl e - nuovamente - di Devoe, cognome all'anagrafe del villain noto come il Pensatore, che sarà presumibilmente l'avversario principale della prossima stagione di The Flash. Simbolico infine il sacrificio di Barry West, in grado di evocare senza troppe difficoltà nella mente dei lettori DC più affezionati ed esperti quello fatto dal corrispettivo a fumetti nella celebre saga Crisi sulle Terre Infinite, dove il Velocista Scarlatto si immola - con una dinamica molto diversa, va specificato - per impedire la cancellazione del suo pianeta e dell'universo tutto.
Infine, la mossa di Cisco di invertire la polarità del flusso di neutroni dello Speed Force Bazooka è con ogni probabilità un omaggio alla stessa manovra operata in passato nella serie Doctor Who, ai tempi del Terzo Dottore, impersonato da Jon Pertwee.