Fargo 3x03 "The Law of Non-Contradiction": la recensione

Episodio molto chiuso e più intimo per Fargo, che proietta il personaggio di Gloria alla scoperta del passato di Ennis

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Spoiler Alert
Sarà la presenza di Carrie Coon, ma sembra a tratti di vedere qualcosa di The Leftovers nell'episodio di questa settimana di Fargo. Intrappolato com'è nella propria dimensione distaccata dal resto, intima a volte, sporcata da quel senso di grottesco tanto particolare necessario a ricordarci che stiamo guardando la serie di FX. Eppure funziona, anche se in conclusione avrà poco o nulla a che vedere con tutto ciò che è successo o che succederà. Come al solito grande scrittura, sullo sfondo di coincidenze, in una dimensione tra il vero e il falso. Lo stesso titolo dell'episodio, The Law of Non-Contradiction, corteggia da vicino la tagline della serie: this is a true story.

Vero e falso insieme insomma. Due condizioni inconciliabili che per qualche motivo si verificano. C'è un momento di dialogo, anch'esso come al solito basato su una certa coincidenza, che esplica attraverso certi esempi questa idea particolare. Il fatto che due condizioni sono possibili fino a quando non interviene un fattore esterno a dirimere la questione. Una sorta di scatola di Schrodinger – e una scatola nella puntata c'è – in cui Gloria si va a infilare per poterne sapere di più sul passato da scrittore di fantascienza di Ennis.

Ne viene fuori un ritratto magari non oscuro, ma velato di tristezza. Possibilità che avrebbero potuto essere sfruttate, amicizie e amori perduti, qualche gesto violento sotterrato nel profondo di sé. Gloria affronta tutto questo con apparente stoicismo e distacco ironico, e la scrittura lavora molto per costruire questa ambientazione strana e affascinante. Una riunione di Babbi Natale, strani dialoghi in albergo, incontri casuali nei locali. Un ultima coincidenza porterà ad un piccolo crollo, l'unico che è possibile concedersi prima di tornare alla realtà e alle indagini.

L'episodio viene puntellato da alcuni inserti animati che, per caso o volutamente, ricordano il lavoro di Don Hertzfeldt. Si tratta di un buon segmento, che racconta una storia fantascientifica con la quale possiamo empatizzare.

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