Better Call Saul 3x03 "Sunk Costs": la recensione
Terzo episodio della terza stagione per Better Call Saul: Jimmy e Mike su sentieri diversi, sempre ostinati e pronti a pagarne le conseguenze
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Non c'è risoluzione né equilibrio, se non quello temporaneo ottenuto tramite un'offerta di pace, o un'improvvisa alleanza, o un semplice gesto d'amicizia. Si tratta di un mondo che tende verso il caos, un paio di scarpe opportunamente messe in un posto strategico finché non giungerà qualcosa a smuoverle. Metodo, giusta distanza, grande costruzione del momento, il furgone di Los Pollos Hermanos si sposta verso direzioni lontane, e tutto si ricollega al cliffhanger della scorsa settimana e al cellulare ritrovato da Mike su strade pericolose. L'incontro di Mike con Gus Fring, per quanto diverso per contenuti da quello della scorsa settimana dell'uomo con Jimmy, vive della stessa distanza e del medesimo gioco in sottrazione. Ancora una volta, non c'è bisogno di calcare la mano, mentre strane alleanze si vanno formando.
Le due visioni andranno in qualche modo a coincidere quando la possibilità di un patteggiamento all'udienza preliminare diventa una vera certezza. Ricerca di libertà e spregiudicatezza da un lato, necessità di protezione e, forse, senso di colpa dall'altro, i due fratelli tornano ad essere rivali. Un'alleata improvvisa in questa sfida è Kim, che ancora una volta riveste il ruolo di voce della ragione e consigliera privilegiata per Jimmy. Ritorna quel senso di protezione quasi materno che avevamo già visto in passato.