Better Call Saul 3x03 "Sunk Costs": la recensione

Terzo episodio della terza stagione per Better Call Saul: Jimmy e Mike su sentieri diversi, sempre ostinati e pronti a pagarne le conseguenze

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Spoiler Alert
I personaggi di Gilligan tendono sempre verso l'estremo in risposta ad un'umiliazione. Quasi fosse un riflesso automatico di questi personaggi con grandi debolezze, ma con un grande ego, che non possono accettare di venire sottomessi dalla vita, dalle persone che li circondano, semplicemente dal caso, che in questo universo televisivo è pure molto importante. Quindi Mike e Jimmy, uniti la scorsa settimana, dividono le loro strade, ma mantengono inalterato quel tratto profondo del loro carattere. Il primo finirà nel deserto e incontrerà Gus Fring, un momento storico per la mitologia della serie, mentre il secondo affronta concretamente le conseguenze del proprio gesto avventato e delle macchinazioni messe in atto da Chuck.

Non c'è risoluzione né equilibrio, se non quello temporaneo ottenuto tramite un'offerta di pace, o un'improvvisa alleanza, o un semplice gesto d'amicizia. Si tratta di un mondo che tende verso il caos, un paio di scarpe opportunamente messe in un posto strategico finché non giungerà qualcosa a smuoverle. Metodo, giusta distanza, grande costruzione del momento, il furgone di Los Pollos Hermanos si sposta verso direzioni lontane, e tutto si ricollega al cliffhanger della scorsa settimana e al cellulare ritrovato da Mike su strade pericolose. L'incontro di Mike con Gus Fring, per quanto diverso per contenuti da quello della scorsa settimana dell'uomo con Jimmy, vive della stessa distanza e del medesimo gioco in sottrazione. Ancora una volta, non c'è bisogno di calcare la mano, mentre strane alleanze si vanno formando.

Jimmy da parte sua respinge il dolore come meglio può. Lo fa in un momento di totale sconforto nel quale ancora una volta affronta Chuck dicendogli in faccia ciò che pensa. E si tratta di una sfuriata diversa rispetto a quella che aveva chiuso lo scorso episodio. Lì Jimmy era puramente spinto dalla rabbia e dalla voglia di fare del male. Qui invece traspare un senso di tristezza e mortificazione, la consapevolezza forse tardiva di un rapporto che appassisce e muore sotto i suoi occhi e sotto i colpi inferti l'uno all'altro. Jimmy non si autoaccusa, se non sistematicamente accarezzando la possibilità di un patteggiamento, ma rivolge i propri pensieri a cuore aperto al fratello che, a detta sua, finirà per morire da solo.

Le due visioni andranno in qualche modo a coincidere quando la possibilità di un patteggiamento all'udienza preliminare diventa una vera certezza. Ricerca di libertà e spregiudicatezza da un lato, necessità di protezione e, forse, senso di colpa dall'altro, i due fratelli tornano ad essere rivali. Un'alleata improvvisa in questa sfida è Kim, che ancora una volta riveste il ruolo di voce della ragione e consigliera privilegiata per Jimmy. Ritorna quel senso di protezione quasi materno che avevamo già visto in passato.

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