American Gods: abbiamo visto in anteprima i primi due episodi!
Abbiamo visto in anteprima i due episodi iniziali di American Gods: ecco le nostre impressioni a caldo, senza rischio di spoiler
Chi ha letto il romanzo di Gaiman troverà, in American Gods, un doppio elemento d'interesse: se, da un lato, la trasposizione ideata da Bryan Fuller dimostra un'aderenza mirabile alla fonte d'origine, amplia però con inserti visivamente superbi il dipanarsi della storia, senza cadere nel fatale errore del didascalismo. Ciò che emerge dai primi due episodi è un prodotto tutto volto alla costruzione di un'estetica conturbante e fortemente personale, che mescola sesso, violenza e riferimenti culturali piuttosto alti, velando il tutto con un'ironia acuta e fascinosa.
Certo, sorge qualche dubbio in merito all'accoglienza che gli spettatori americani riserveranno a un'opera come American Gods: più di una volta, infatti, scene che nel romanzo risultano semplicemente curiose finiscono per valicare il limite dell'esagerazione nella trasposizione per immagini. Il gusto del grottesco viene, tuttavia, costantemente stemperato da una ricerca visuale sofisticata e impeccabile, forte di una fotografia rutilante e di sequenze oniriche al limite del visionario, che promettono di conferire al racconto l'epicità peculiare già evidente nel romanzo di Gaiman. Se gli dèi - americani e non - della serie di Starz riusciranno a conquistare l'interesse del pubblico grazie alla loro ambizione estetica e narrativa fuori dal comune, la promessa agli spettatori è di un sontuoso baccanale per gli occhi e per la mente.