Billions: le nostre impressioni in anteprima sui primi tre episodi della seconda stagione

La serie di Showtime con Paul Giamatti e Damian Lewis si prepara a tornare, ma è una new entry quella che potrebbe rubare la scena

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Lo scontro tra il procuratore distrettuale Chuck Rhoades, interpretato da Paul Giamatti, e il miliardario Bobby Axelrod, che ha il volto di Damian Lewis, prosegue nella seconda stagione di Billions, la serie di Showtime che tornerà dal prossimo 20 febbraio. Abbiamo avuto la possibilità di vedere in anteprima i primi tre episodi della serie creata da Brian Koppelman e David Levien, per scoprire come si evolverà la storia, quali saranno i nuovi personaggi più interessanti e cosa potranno aspettarsi gli spettatori che hanno amato la prima annata dello show.

Da questo punto di vista, i fan possono dormire sonni tranquilli. Billions non cambia quasi nulla nel suo stile, e se cambiamenti ci saranno, questi servono a rendere più coeso il progetto, più forti i personaggi, più interessante la trama. Chuck e Bobby continuano ad essere l'uno la nemesi dell'altro, e il loro rapporto è interessante anche perché, dietro il conflitto, si nascondono due caratteri non così diversi, molto determinati, due personalità marcate, due uomini pronti a prendersi i loro rischi per sopraffare l'altro.

E non sarà importante, come già avveniva lo scorso anno, farli incontrare e metterli nella stessa stanza. Il loro è un confronto che rimane a distanza, che vive soprattutto nei rapporti con i loro subordinati e nelle mosse dietro le quinte. Il pomo della discordia rappresentato da Wendy assume nuove connotazioni e, comunque sia, il personaggio di Maggie Siff rimane legato a entrambi. Più nell'ombra Lara, moglie di Axel, interpretata da Malin Akerman.

Sembra strano, ma molta dell'energia che questi tre episodi hanno messo in campo, ponendosi nella scia del finale in crescita dello scorso anno, proviene da un nuovo personaggio. Dal punto di vista delle new entry non si può infatti non sottolineare l'impatto dirompente che ha sulla storia e sulla scena Taylor, interpretato da Asia Kate Dillon, già apparso in Orange is the New Black e Master of None. Ad un primo impatto la caratteristica saliente del personaggio è il suo essere gender non-conforming, come l'attore che lo interpreta, ma il suo fascino deriva anche dalla caratterizzazione che gli viene riservata.

Si tratta di un personaggio che spicca rispetto agli altri per la sua indole schiva, per il suo essere estremamente acuto, ma senza farne sfoggio. Cosa che invece accade spesso con altri protagonisti dello show. La sua apparizione è una boccata d'aria fresca in una serie che lo scorso anno spesso è apparsa confusa su ciò che voleva essere. In ogni caso rimangono i dialoghi molto sopra le righe e le conversazioni che assomigliano quasi a degli scambi a tennis molto costruiti e raramente "realistici". Eppure tutto questo viene convogliato in una storia che quest'anno appare più concentrata su se stessa e più decisa sul taglio che vuole assumere.

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