Santa Clarita Diet (prima stagione): la recensione
Santa Clarita Diet, la serie con Drew Barrymore, sta per arrivare su Netflix: diamo uno sguardo in anteprima a questa divertente comedy
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Nella cittadina che dà il titolo alla serie la felice coppia formata dagli agenti immobiliari Sheila (Drew Barrymore) e Joel (Timothy Olyphant) si trova nei guai quando la donna assume improvvisamente le caratteristiche basilari di uno zombie. Dopo un momento di iniziale sconcerto che vede coinvolta anche Abby, la figlia dei due, iniziano i primi compromessi con la situazione e la necessità di controllare gli istinti della non-morta procurandosi dei cadaveri freschi. Tutto questo dà il via ad una serie di situazioni a catena che devono essere tenute a bada mentre la coppia cerca un modo per sistemare la situazione e tornare alla normalità.
Santa Clarita Diet in realtà cresce in poco tempo. Infatti, già la prima scena del secondo episodio gioca molto meglio con il clima surreale, ci abituiamo in fretta all'idea di trattare omicidi, sventramenti, cannibalismo e quant'altro con relativa leggerezza e continue battute. Una volta impostata la trama di base poi, la serie non trova mai un punto fermo. La trama orizzontale è sorprendentemente importante, vengono introdotti nuovi elementi di rischio e pericoli per la coppia che non deve farsi scoprire, e la breve durata degli episodi fa il resto.
Sullo sfondo, come un'eco necessaria e, tanto per tornare al principio, molto "watersiana", una velata critica sociale ai conformismi borghesi, quindi l'invito a liberarsi delle proprie catene e a lasciarsi andare agli istinti più naturali. Santa Clarita Diet trova quindi una sua dimensione leggera e piacevole nella quale, a meno di avere una bassa tolleranza a sangue e vomito, si riesce a entrare facilmente: un "gustoso passatempo".