Una Serie di Sfortunati Eventi: la recensione dei primi 4 episodi in anteprima!
Stile familiare, alcune modifiche azzeccate e tanta voglia di costruire una mitologia più grande: la trasposizione di Una Serie di Sfortunati Eventi su Netflix funziona
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Avremo tempo di ritornare più dettagliatamente e in profondità sui contenuti della storia. Per adesso basti sapere che la trasposizione dei romanzi di Daniel Handler, pseudonimo di Lemony Snicket, ha toccato le corde giuste. La storia degli orfani Baudelaire, che hanno appena perso i loro genitori in un infausto quanto sospetto incendio, trova nuova linfa vitale – o mortale, se preferite – tramite una dimensione seriale che si adatta perfettamente al tipo di storia raccontata. Gli episodi della prima stagione sono otto – come regola generale diciamo due episodi a romanzo – e seguono infatti abbastanza fedelmente i fatti raccontati nei libri.
Una serie che si distingue principalmente per la voglia di costruire una mitologia nascosta più grandeQuesta è infatti una serie che si distingue principalmente per la voglia di costruire una mitologia nascosta più grande, il desiderio di esplorare i misteri dietro la vita dei personaggi, i legami che avremo il tempo di scoprire e che per adesso ci limitiamo a immaginare. In questo senso avremo forse un'estetica meno abbagliante, ma più curata nei piccoli dettagli sullo sfondo. Emblematici in questo senso gli arredamenti e le decorazioni della casa dello zio Monty. La prova di Neil Patrick Harris è decisamente buona e si ride di gusto in più di un momento. Jim Carrey aveva una presenza scenica più marcata, il suo era quasi un one man show, ma, come detto, questa è un'altra interpretazione del racconto.
Quasi dimenticavo, adoro la sigla.