The Walking Dead 7x08, "Hearts Still Beating": la recensione
Ecco la nostra recensione dell'ottavo episodio della settima stagione di The Walking Dead, intitolato "Hearts Still Beating"
La prima parte dell'episodio scorre lentamente ma ha un unico tema ricorrente: "rendersi conto di non agire impulsivamente e autonomamente, ma fare gruppo". Questo è effettivamente il nocciolo del discorso, specialmente se si prova mentalmente a tirare le somme di questi primi otto episodi. Ogni danno e ogni vittima è stata frutto di un azione non ragionata e spericolata. La debolezza di Rick finalmente viene vista come l'unica arma di sopravvivenza, come l'unico modo per difendersi e nel frattempo ragionare un piano più forte e incisivo. La cosa più frustrante di tutte è che nessuno degli abitanti di Alexandria ha mai dato peso alla cosa più importante di tutte: il tempo. L'intelligenza di Michonne è un chiaro esempio di questo discorso, così come è stato nobile assistere alle gesta di Aaron al fianco di Rick. D'altro canto l'errore di Carl e la sua poca esperienza hanno condotto il leone Negan nella fossa dei conigli. Spencer è stato punito a causa delle sue insoddisfazioni e sconfitto da un mondo che non accetta più errori, frutto di un sistema più furbo e pericoloso, un sistema che forse neanche sua madre avrebbe potuto sopprimere. Anche Rosita a causa delle sue azioni arriva a provocare dei danni irreversibili e il suo unico obiettivo, ossia quello di vendicare Abraham, arriverà a non portare nulla di buono. Fortunatamente Sasha non trova il tempo di agire precipitosamente nonostante i suoi piani fossero già stati avviati da tempo con Jesus. Infine quest'ultimo con la sua scaltrezza riesce ad aiutare Daryl a fuggire dalla prigionia. Insomma la maggior parte di questi personaggi è stato fautore di disgrazie, ognuno di loro non ha ascoltato i consigli altrui. Proprio per questo "Hearts Still Beating" è un episodio cardine di The Walking Dead perché rappresenta il punto d'incontro per tutti. Gli autori della serie, ispirati ovviamente dalle pagine del fumetto, sono riusciti a costruire tutto questo con un'intelligenza che non va affatto sottovalutata. Hanno deciso addirittura di mostrarci Maggie con la sua consapevolezza, come se fosse arrivata a comprendere che tutto in un modo o nell'altro sarebbe tornato come ai vecchi tempi. Il suo sguardo, carico anche della positività lasciatagli da Glenn, ha parlato al pubblico sin dalla prima inquadratura avvertendolo che da lì a qualche minuto tutto sarebbe cambiato.
Alla fine se si traccia la linea di questa prima parte della settima stagione ogni cosa ha funzionato nel modo giusto. Ci sarebbero potuti essere meno momenti morti, meno discorsi prolissi e più azioni, ma alla fine The Walking Dead parla ancora di esseri umani e non di morti, ci racconta le loro paure e ciò che arrivano a fare in situazioni di estremo pericolo. Ogni azione porta a più conseguenze drastiche e forse dopo questi ultimi tragici eventi tutti possono dirsi finalmente sulla stessa barca - proprio per questo le ultime scene sono state estremamente toccanti e hanno avuto il modo di ricordare a tutti i fan di The Walking Dead il motivo per cui ogni volta si attende con ansia un nuovo episodio.