The Man in the High Castle 2x01 "The Tiger's Cave": la recensione
La nostra recensione del primo episodio della seconda stagione di The Man in the High Castle, intitolato The Tiger's Cave
Dal punto di vista creativo, la serie stessa, dietro le quinte, ha vissuto qualche scossone, dovuto all'abbandono del suo creatore e showrunner Frank Spotnitz il quale ha lasciato improvvisamente la produzione per quelle che sono state definite, come nel più classico dei divorzi, "divergenze creative" nate proprio in seno alla seconda stagione. Nonostante il suo addio, i vertici dello show hanno deciso di non rimpiazzare Spotnitz e la stagione è andata in produzione e si è conclusa senza avere, di fatto, nessuno al timone e facendo anche probabilmente sentire meno il cambio di rotta inevitabile al cambiamento di uno showrunner. Spotnitz stesso, d'altra parte, è l'autore della première della seconda stagione, il che ha contribuito appunto a far patire meno questo distacco.
"Ognuno di quei film mostra una realtà simile alla nostra, ma che non è la nostra."[gallery ids="209364,209365,209366,209367,209368,209369,209370,209371,209372,209373,209374,209375,209376,209377,209378,209379,209380,209381,209382,209383,209384,209385,209386"]
E poi c'è Joe Blake il quale compie la sua missione consegnando il film all'Obergruppenführer John Smith, a discapito della vita dell'equipaggio che lo ha portato verso la salvezza, un ennesimo evento che gli fa decidere di affrontare il suo superiore per dirgli di volersi dimettere, dicendogli di non voler essere "quel genere d'uomo", un'affermazione che potrebbe essere ritenuta insieme pericolosa e liberatoria, perché - sebbene il personaggio abbia mostrato già dei segni di cedimento nella prima stagione - in realtà ha fatto anche di tutto per portare a termine la missione affidatagli dal Reich. Non vanno inoltre dimenticate le sue origini, figlio del Reichsminister Martin Heusmann, interpretato da Sebastian Roche, un esponente di spicco del Reich, che vedremo più avanti nella stagione e di Elsa Blake, Joe scoprirà delle sorprendenti verità sulla sua nascita che lo legheranno insesorabilmente al suo destino, apparentemente scritto, di membro dell'impero nazista.
"Non voglio essere quel genere d'uomo"La fotografia e la direzione di questo première non si discostano visualmente da quanto visto nella prima stagione con un imperante grigiore e celi plumbei che incombono su protagonisti e spettatori e sarebbe inutile non ammettere che l'attuale clima politico che ovviamente prescinde dal controllo degli autori, non dia un valore aggiunto alla visione di questo episodio e di tutta la stagione. Se infatti l'anno scorso gli spettatori guardavano un serie che sembrava anni luce dalla nostra realtà, oggi lo spirito è ben diverso ed in molti ci si domanda legittimamente se quello che stiamo vivendo sia poi così lontano dalla realtà descritta da The Man in the High Castle. Dopotutto, come dicono i più insigni studiosi, la storia è fatta di corsi e ricorsi, ma se così è, c'è qualcosa che possiamo fare a per evitare tutto questo?