Westworld 1x09 "The Well-Tempered Clavier": la recensione
Ancora un episodio carico di rivelazioni per Westworld, che ormai è a un passo dal finale di stagione
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The Well-Tempered Clavier è allora affermazione di un sé collettivo, che richiama all'ordine tutti i personaggi dispersi in ogni tempo e in ogni luogo. Si tratta della pietra angolare assoluta, che tanto abbiamo imparato a conoscere nelle sue singole parti quando si trattava di dare un background e un significato alle storie dei protagonisti. Westworld, che con la metanarrazione è andato e continua ad andare a braccetto, cerca di giustificare se stesso, la propria mitologia, gli eventi correnti e gli eventi passati. Che ciò che vediamo sia illusorio oppure no, l'importante è trovare un senso, un motivo, una giustificazione all'agire. Il labirinto diventa uno stato mentale, con tante entrate sparse nello spaziotempo, e forse senza uscita.
Una donna di nome Dolores si è persa nel labirinto. Sicuramente più di una volta, forse ancora di più. Per altre vie, per altri percorsi, anche lei si prepara a tornare all'inizio della sua storia, a rivivere in piena coscienza un viaggio compiuto chissà quante altre volte e forse stavolta sbloccato in un fienile, fuoricampo. C'è questa idea della ricorsività e del loop, alla quale siamo abituati fin dalla prima puntata, in cui viene inserito un elemento di rottura che, anche questo, si ripete più e più volte, come se l'ordine tendesse a inglobare ogni elemento di cambiamento e caos (pensate all'utilizzo dell'Eletto nella saga di Matrix). Si rafforza intanto, anche visivamente, l'idea di un dio-creatore, con una scena in chiesa abbastanza emblematica, pure troppo.
Un uomo di nome (...) si è perso nel labirinto. Quanto tempo fa di preciso, non ci è dato sapere. Diciamo trent'anni, per comodità. Più ci siamo mossi in avanti nella storia, più abbiamo scoperto un lato più umano e nascosto di questa figura in nero per molti decenni ossessionata dalle proprie esperienze nel parco. Westworld gioca a condividere identità ed esperienze diverse, come nel caso di "Bernarnold", e in altri casi lavora a livello più inconscio, separando dove invece forse potrebbe unire. Torniamo sulla storyline di Wyatt, su massacri incondizionati e su responsabilità difficili da accertare. L'uomo in nero è in contatto con il consiglio, anzi è una parte importante di questo, e nel momento in cui il suo voto è necessario per buttare fuori Ford, ecco che qualcuno dall'esterno lo richiamerà.
Westworld è arrivato alla sua destinazione. Che, se queste storie raccontate fino ad ora ci hanno insegnato qualcosa, non è detto che corrisponda alla fine. Forse a un nuovo inizio, forse a riconciliazioni e nuovi ricordi sbloccati, anelli mancanti che andranno a completare il quadro frammentario. In ogni caso, non sarà un passaggio indolore. Ricordiamo che "these violent delights have violent ends".
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