The Walking Dead 7x05, "Go Getters": la recensione

Ecco la nostra recensione del quinto episodio della settima stagione di The Walking Dead, intitolato "Go Getters"

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Spoiler Alert
Dopo un periodo di assenza piuttosto lungo ritorniamo ad Hilltop per seguire più approfonditamente le vite di Sasha e Maggie che, ancora in lutto per Abraham e Glenn, cercano disperatamente di convincere il capo di Hilltop a farle rimanere. Ad appoggiarle in questa richiesta c'è Jesus, personaggio che ci aveva già sorpreso durante la sesta stagione, ma che stavolta ancora di più incontra il favore del pubblico risultando agile, intelligente e sensibile. Dopo qualche momento toccante e di debolezza passato di fronte alle tombe dei due uomini caduti, Maggie e Sasha si dimostrano sin da subito piuttosto operative. Nel tempo avevamo già capito quanto fosse grande la resistenza fisica e mentale di Maggie, ma mai come in questo episodio lo spettatore è testimone di qualcosa di unico. Maggie mette a riposare i tormenti e trova il modo di darsi subito da fare, e senza troppe difficoltà entra nello spirito del recupero immediato. Entro la fine dell'episodio arriverà a farsi rispettare anche da Gregory, che nuovamente si conferma essere un personaggio piuttosto bizzarro e codardo. Xander Barkeley è a dir poco perfetto nel ruolo del leccapiedi e "Go Getters" è un episodio che ha funzionato specialmente grazie a lui. La sua presenza è necessaria e gli autori lo hanno fatto capire anche attraverso lo scontro a suon di battute ad effetto con Simon, il surrogato di Negan mandato a riscattare le risorse di Hilltop. C'è da dire che se ci fosse stato Negan al posto di Simon le cose non sarebbero andate di certo a finire nello stesso modo e in più ancora una volta, la seconda consecutiva, i Salvatori hanno fatto visita ai più deboli senza lasciarsi dietro nessun morto rilevante.

Se il modo di reagire di Maggie è stato apprezzato e anche divertente da vedere, basti pensare alla scena del trattore usato come un vero e proprio trita tutto, non si può dire della stessa cosa di Sasha. Quest'ultima infatti sembra essere sulla stessa ondata di pensiero di Rosita, Michonne e Carl. Ognuno di loro ha perso qualcosa di importante e ognuno di loro sembra essere distante anni luce dal pensiero pacifico di Rick. Tra l'altro in questi nuovi episodi stiamo assistendo ad un riscatto da parte di Carl, un personaggio che solo ora sta uscendo dall'ombra del padre. Nel corso dell'episodio vediamo anche un'evoluzione nel rapporto con Enid, che ancora una volta ritroviamo con lo zaino in spalle al confine di Alexandria, stavolta però per dirigersi da Maggie.

"Go Getters" è stato sicuramente un episodio di recupero ma nel complesso ha avuto dei momenti piuttosto buoni, soprattutto grazie ad alcune scene che hanno avuto dalla loro un buon ritmo e una colonna sonora piuttosto azzeccata. È l'ennesimo episodio che inseriamo nel box di quelli preparatori, ma ormai questo è lo stile e il modus operandi di The Walking Dead. Questo però è un ulteriore capitolo che ha contribuito ancor di più a mettere le carte in tavola per il futuro, che mai come in questa stagione sembra essere incerto. Jesus e Carl si ritrovano accidentalmente sullo stesso camion in direzione Negan, e forse il figliol prodigo riuscirà a salvarsi solo grazie al fortunato incontro con Jesus, intrufolatosi sotto richiesta di Sasha, che in una delle ultime scene vediamo palesemente trasformarsi in Abraham. E il messaggio a questo punto è sempre più chiaro: finché lo spirito di coloro che se ne sono andati continuerà ad esistere, la forza d'animo di ogni personaggio non andrà perduta. The Walking Dead più va avanti e più racconta questo, mettendoci ogni volta la stessa empatia di sempre, se non addirittura in questa stagione percepiamo quel pizzico di sentimento in più.

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