The Walking Dead 7x02, "The Well": la recensione
Ecco la nostra recensione del secondo episodio della settima stagione di The Walking Dead, intitolato "The Well"
Quello che infatti ha funzionato egregiamente in questo episodio è proprio l'immediata chimica tra Carol e il Re e a rafforzare il tutto c'è stato quel discorso verso la fine dell'episodio in cui Ezekiel si apre a lei, un dialogo brillante che porta The Walking Dead in un universo che fino ad ora non era mai stato esplorato. Si sente perfino una brezza di leggerezza svolazzare tra una scena e l'altra e anche lo stesso Morgan sembra essere finalmente nel posto giusto. Vediamo per la prima volta un uomo a suo agio e sicuramente la missione che Ezekiel gli ha assegnato, ossia quella di addestrare il giovane ragazzo, non farà altro che rinforzare il personaggio. Quella di Re Ezechiel è una comunità antica che nel mondo post-apocalittico di The Walking Dead sembra stonare. L'intelligenza di Greg Nicotero, regista di questo episodio, è stata quella di assemblare correttamente le diverse situazioni che si intrecciano nel corso dei quaranta minuti, infatti le scene in cui avvengono gli scambi dei maiali con i Salvatori ci rimandano direttamente a quel mondo disperato governato dal nefasto Negan e sicuramente quella spensieratezza che notiamo in Ezekiel si trasforma in serietà e tattica nel momento del bisogno. E il punto più interessante su cui soffermarsi è proprio questo forte senso di dualismo che la serie è riuscita a costruire in un paio di episodi: durante il corso della season première abbiamo conosciuto quello che in una parola definiremmo "Il Male", in "The Well" invece ci viene presentato "Il Bene" in tutte le sue forme, un lato che in fin dei conti non è mai appartenuto a Rick.