Preacher 1x01 "Pilot": la recensione
Arriva l'attesa trasposizione di Preacher firmata da Seth Rogen e Evan Goldberg: il fumetto cult di Garth Ennis arriva sulla AMC con un pilot da promuovere
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Siamo nel Texas più profondo che si possa immaginare. Strade polverose, degrado, bifolchi violenti, non un segno di speranza per chi lo cerca. Non fa eccezione la chiesa del posto, con il suo predicatore poco ortodosso. Jesse Custer ha un passato a cui sfuggire, un presente nel quale non riesce a inserirsi, un futuro che non può nemmeno immaginare. Ad Annville, questo piccolo paesino dimenticato da Dio – l'espressione non è casuale – arrivano intanto nuove facce: quella di Tulip, donna d'azione, ex di Jesse, e quella dell'irlandese Cassidy, che presto dimostra delle doti sovrannaturali. Strani fenomeni si verificano intanto nel mondo, una luce bianca (di natura divina? Eppure proviene dallo spazio... ) entra nel corpo dei predicatori di ogni tipo, senza distinzione alcuna tra sacro e profano. Annville si prepara a diventare il centro del mondo.
Ogni personaggio, e altri ne arriveranno, ha un background che dovrebbe garantire molto materiale da sviluppareC'è un buon lavoro sulle atmosfere e sui personaggi secondari, tra i quali spicca senza dubbio lo sfigurato Eugene Root, figlio dello sceriffo locale che, in un tentativo di suicidio, ha finito per sfregiarsi terribilmente (il soprannome Arseface dice tutto). I cambiamenti rispetto al materiale originale ci sono e sono evidenti, non fosse altro per il fatto che tutto l'episodio è una grande premessa ad un evento che nella serie era più immediato. La sensazione inoltre è che nei dieci episodi della stagione non dovremmo allontanarci dalla cittadina, quando invece il fumetto cambiava spesso location. Rimane poi il cambiamento molto evidente sulla fisicità, ma anche sul carattere, di Tulip.