Fear The Walking Dead 2x07, "Shiva": la recensione
Ecco la nostra recensione del settimo episodio della seconda stagione di Fear The Walking Dead, intitolato "Shiva" (Mid-season finale)
Per rimanere in tema anche Nick purtroppo si ritrova completamente disorientato nel suo groviglio di incertezza e così come dice Strand a Maddy, Celia con la sua "genuina cucina messicana e qualche semi religiosa stronzata vudù" ha portato Nick in un nuovo stato di confusione generale, che era già iniziato da qualche tempo dal momento in cui ha sviluppato un senso di pace stando in mezzo agli erranti. Ma la cosa più affascinante di tutte è sicuramente vedere Nick e la sua continua trasformazione, quasi fosse un supereroe; a volte lo vedi senza costume e a volte si aggira tra la gente travestito da "errante" e ricoperto di sangue, scompare e riappare.
Quest'ultima e Strand sviluppano velatamente una forte amicizia, saldata tramite una promessa fatta nello scorso episodio a Thomas. D'altro canto Celia e le sue verità incantevoli preoccupano Maddy, sia per quanto riguarda suo figlio e sia per il destino di Strand, costretto a lasciare la villa a causa della sua decisione drastica nei confronti del suo amato. Detto questo la mossa più audace, come ormai ci ha già abituato, la fa proprio Maddy nel momento in cui inganna Celia, rinchiudendola nella cantina in mezzo ai suoi cari. Ognuno di quegli erranti, ossia ognuno dei suoi parenti, sta vivendo per l'eternità, Celia non ha paura dei morti e non ha paura di lasciarsi perseguitare da loro. Una forma di non accettazione molto forte che si palesa attraverso l'idea di una donna convinta fermamente delle sue azioni.
Circondata dal fuoco e dal disordine più totale Maddy è costretta ad andarsene via con Ofelia distrutta per la morte di suo padre, Alicia (quasi assente in questo episodio) e Strand, che una volta cacciato dalla villa ritorna in loro soccorso. Nick ha fatto la sua scelta e guarda sua madre dicendole: "noi distruggiamo tutto". E sarà a causa di questo che Maddy si troverà obbligata ad abbandonare la sua famiglia e a guardare suo figlio come un'anima sola e distrutta in mezzo a tante altre anime sole e perse. L'apocalisse, per assurdo che sia, sta fungendo per tutti i personaggi come una grande seduta terapeutica, il virus qui, così come nella serie madre, è solo un forte input che porta ognuno di loro a farsi domande che durante la quotidianità non avevano il tempo di porsi. Sarà interessante capire cosa succederà, come si rincontreranno tutti e in che stato. Il nostro auspicio è che l'episodio possa essere un ponte per quello sconvolgimento narrativo (in senso buono) che la serie sta cercando da parecchio tempo.