Vinyl: la recensione del pilot in anteprima
Il racconto della scena rock degli anni '70 in Vinyl, l'attesa serie della HBO prodotta da Martin Scorsese, Terence Winter e Mick Jagger
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1973. Il produttore discografico Richie Finestra (Bobby Cannavale), alla ricerca di un nuovo sound per la sua etichetta American Century, attraversa una fase di crisi, economica e di idee. Attorno a lui i suoi dipendenti e collaboratori, quelli di vecchia data come Skip Fontaine (J.C. MacKenzie) e Zak Yankovich (Ray Romano) e quelli più recenti come la giovane Jamie Vine (Juno Temple). Quest'ultima in particolare spicca nel cast fin dalla sua prima apparizione, con Scorsese che sembra pronto a dipingere la classica "little girl in the big city" salvo poi virare su tutt'altra caratterizzazione nel giro di pochi minuti. Da citare anche Devon (Olivia Wilde), ex modella e moglie di Richie, frustrata anche lei dalla situazione attuale.
La prima scommessa vinta da Vinyl è quella di essere all'altezza dei suoi valori produttivi. Scorsese alla regia quindi, qui a rinnovare il connubio tanto con la HBO – con cui aveva già realizzato Boardwalk Empire – quanto con Terence Winter (The Sopranos), che recentemente aveva scritto la sceneggiatura di Wolf of Wall Street. Oltre ai due citati anche Mick Jagger e Rich Cohen a produrre il progetto, e ancora George Mastras, autore e regista storico di Breaking Bad, come sceneggiatore.Chi ha amato il sontuoso lavoro di ricostruzione di scenari e mood dell'epoca in Boardwalk Empire ritroverà qui la stessa accuratezza e ricercatezza. Il lavoro di regia di Scorsese nel lungo pilot – circa due ore – è più misurato e meno spregiudicato di quello osservato nel suo ultimo film, e lavora soprattutto su piccole finezze stilistiche come quelle sottolineate in principio. Diversamente dal suo Nucky Thompson, e dalla maggior parte dei protagonisti della sua filmografia, con Finestra il racconto di Scorsese non sembra concentrarsi tanto sull'uomo, sulla sua clamorosa ascesa e rovinosa caduta, quanto su un contesto generale già compromesso e privo di punti di riferimento.
Emblematico un certo momento in cui il classico gesto di distruzione della chitarra viene riletto e assimilato in ambiente domestico non per esprimere ribellione, ma rabbia e frustrazione, ma anche l'idea di giocare con figure note, come quelle di una donna che dovrebbe essere ispirata a Nico. In generale è una visione d'epoca che vive di suggestioni piuttosto che di intrecci, che non ci lascia con il desiderio di conoscere particolari retroscena, ma piuttosto con quello di tornare a immergerci tra suoni e luci (queste molto importanti, le dominanti verdi e viola sparse nel corso dell'episodio che torneranno in un gran finale quasi onirico).Vinyl funziona fin da subito, candidandosi come nuovo esponente di quel grande romanzo televisivo americano che da anni la HBO sta portando avanti. Esordisce con un pilot con un buon ritmo, affascinante e curatissimo, imperdibile per qualunque amante della buona televisione.
Vinyl andrà in onda il 15 febbraio alle 3.00 del mattino su Sky Atlantic HD in contemporanea con gli USA, e poi in replica alle 21,10. Sarà disponibile anche su SkyOnline. Ringraziamo SKY per la visione in anteprima.