Legends of Tomorrow 1x01, "Pilot: Part One": la recensione
Ecco la nostra recensione della season première di Legends of Tomorrow, spin off di Arrow e The Flash, incentrato sui viaggi nel tempo
La premessa del telefilm è risultata semplice, ma non per questo meno efficace: un'improbabile manipolo di eroi e criminali, assemblato dal signore del tempo Rip Hunter (Arthur Darvill), sceglie volontariamente di vagare tra le ere per prevenire l'ascesa al potere del tiranno immortale Vandal Savage (Casper Crump) nel XXII° secolo. È bene sottolineare l'avverbio volontariamente perché possiamo identificarlo come il "termine chiave" di questo Pilot: Part One: il discorso di Hunter, in cui illustra agli otto membri del team che nel futuro saranno ricordati come "leggende" (e che più volte abbiamo avuto modo di ascoltare nei trailer dello show), si è infatti rivelato essere una gigantesca bufala, utile soltanto a convincerli a unirsi alla sua missione. La scoperta di quest'inganno ha però dato modo ai vari personaggi di confrontarsi su quali siano i loro obiettivi e le loro aspirazioni, lasciando così emergere la parte più intima del loro essere e finendo con l'accettare spontaneamente la proposta di Rip. Proprio l'interazione tra le varie personalità del gruppo, tutte dotate di un lato luminoso e di uno più oscuro, è risultata la vera carta vincente di questo pilota. Dal supereroe ipertecnologico Atom (Brandon Routh), in cerca di qualcosa per cui valga la pena vivere, ai supercriminali Capitan Cold (Wentworth Miller) e Heatwave (Dominic Purcell), in cerca invece di qualcosa da rubare nel passato per racimolare un po' di soldi, ogni figura è messa in campo per un motivo ben preciso, nonostante a un primo sguardo non sembri così. Se proprio vogliamo criticare qualcosa in questo frangente, possiamo dire che il comportamento del Professor Stain (Victor Garber) ci è sembrato contrastare molto con quanto visto nelle precedenti apparizioni del personaggio in The Flash. Che un uomo della sua cultura potesse essere attratto dalla possibilità di viaggiare nello spazio e nel tempo era una cosa ovvia e scontata, ma il non averlo minimamente sentito preoccuparsi per la moglie, che potrebbe non vederlo più tornare a casa, ci ha un po' stupiti. Anche la scenetta in cui ha drogato l'altra metà di Firestorm (Franz Drameh) al fine di imbarcarsi con lui in questa missione impossibile, per quanto buffa e divertente sia stata, l'abbiamo trovata totalmente fuori dal personaggio.
L'interazione tra le varie personalità del gruppo, tutte dotate di un lato luminoso e di uno più oscuro, è risultata la vera carta vincente di questo pilotaCome spesso succede nei serial tratti dai fumetti, anche la season premiére di Legends of Tomorrow non è stata esente da easter egg, che avranno mandato in brodo di giuggiole tutti i fan DC Comics: dalla citazione di Per Degaton tra Hitler e Cesare all'utilizzo da parte di Rip Hunter di Gideon, l'interfaccia creata in futuro da Barry Allen e che abbiamo già visto all'opera nella prima stagione di The Flash, come computer di bordo del suo Waverider. Non possiamo parlare di prettamente di citazioni quanto più di "atmosfere" quelle che collegano questo progetto sia Doctor Who e a X-Men: Giorni di un Futuro Passato, il primo per il fatto che Darvill ha prestato il volto a uno dei companion più amati del Dottore, e il secondo per l'evidente connessione supereroi/viaggi nel tempo. Atmosfere, queste, che unite a dei soddisfacenti effetti speciali e a un tono più cupo e adulto rispetto alle altre produzioni simili, hanno aiutato il prodotto a crearsi da subito una propria dimensione unica e personale. Certo, lo show resta uno spin off di Arrow e The Flash e risulta quindi difficile considerarlo come un qualcosa di autonomo, ma non per questo è impossibile trovarle dei punti di prestigio che la distacchino dai serial che l'hanno generata. Anche l'aver presentato i personaggi in modo rapido ma ben definito non dovrebbe aver dato grossi problemi di comprensione a chi si fosse approcciato per la prima volta proprio al mondo televisivo The CW/DC Comics, risparmiando minutaggio utilizzato per approfondire quei personaggi (come Rip Hunter o Kendra e Carter) sostanzialmente inediti o finora poco presenti. Tutto questi elementi uniti assieme ci fanno ben sperare per il futuro della serie, la cosa più vicina a un telefilm sulla Justice League che avremo mai potuto avere, di cui già si parla di una probabile seconda stagione, più votata al lato dark e con protagonista il John Constantine di Matt Rayan.