The Walking Dead 6x05, "Adesso": la recensione
Ecco la nostra recensione al quinto episodio della sesta stagione di The Walking Dead intitolato "Now", "Adesso"
Questo episodio, decisamente filler e decisamente lento, ci racconta il modo in cui tutti gli abitanti di Alexandria affrontano la verità che è stata sempre nascosta ai loro occhi e che hanno sempre evitato di accettare. Grazie a Deanna e a Reg (deceduto nel finale della quinta stagione) queste persone sono state imprigionate in un piccolo sistema, fatto "giustamente" di regole. Il tutto all'interno di queste mura che tengono loro al sicuro dall'orda di erranti e non solo, visto che sappiamo benissimo che l'unico problema in questa serie non sono solo i non-morti.
Spencer, il figlio di Deanna, come tutti gli altri affronta in maniera inedita la realtà, quella realtà che implica un cambiamento radicale nelle loro vite. Inizialmente lo vediamo sulla via della razionalità soprattutto nel momento in cui incita gli altri di non andare fuori di testa ricordando che le regole hanno il loro significato. Ma poi sembra essere lui il primo a fregarsene. Deanna oramai sempre più confusa e infelice (ogni tanto sentiamo le voci ovattate dal suo punto di vista) ammette di non essere la persona giusta per stare al comando della città e informa Rick che deve essere lui il leader. Il tutto dopo aver perso la testa uccidendo a suon di mazzate con una bottiglia di vetro rotta un errante. Un atto isterico dovuto alla stanchezza di una situazione che non riesce a reggere più sulle sue spalle. Tutti a quanto pare devono affrontare la verità.
Insomma siamo di fronte ad un episodio molto prolisso che ha come unico scopo quello di dire che "se non si lotta si muore" e "bisogna smettere di vivere in un mondo fittizio, là fuori c'è l'apocalisse". In un modo o nell'altro tutti quanti sembrano farsi forza a vicenda: da notare il legame interessante venutosi a creare tra Maggie e Aaron così come Rosita che incoraggia Spencer a fine episodio ringraziandolo di aver salvato tutti impedendo a quel camion di fare ulteriori danni.
Nell'episodio manca Carol, si vede di sfuggita Morgan. Rick, oltre al discorso iniziale e alla lezione su come difendersi impartita a Ron (il quale prende il suo posto come guardiano del muro) fa la sua parte migliore baciando Jessie. Quest'ultima, prima di accettare il bacio da parte di Rick, lo guarda negli occhi e gli sussurra una frase, che a nostro parere è emblematica di questo episodio: "dimmi che c'è dell'altro". Ed è un po' questo che tutti in fondo vogliono sentirsi dire, ora che nessuno è più al sicuro.
A questo punto ancora oggi non si conosce il destino di Glenn, e a quanto pare neanche nel prossimo episodio sapremo qualcosa di più visto che sarà interamente incentrato su Daryl, Sasha e Abraham. In più Glenn stavolta sembra essere solo, visto che alla fine Maggie rinuncia nel suo tentativo di cercarlo, e dopo mille rimpianti e discorsi si rende conto che non può andare avanti. Una svolta di razionalità visto che non ce l'avrebbe mai fatta neanche con l'aiuto di Aaron. Stavolta l'unica arma a sua disposizione per poter rivedere nuovamente il viso di Glenn è la speranza. Che è un po' il gioco intrinseco di questo episodio e di quelle scritte sul muro raffiguranti i nomi di chi potrebbe non tornare mai più nella forma idonea alla vita.