The Last Kingdom: la recensione
Sulla BBC America si chiude The Last Kingdom, trasposizione dei romanzi storici di Bernard Cornwell: un buon drama storico dalle parti di Vikings
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Nel IX secolo la Britannia deve fronteggiare le incursioni dei sempre più bellicosi e sfrontati danesi. Uno dopo l'altro, i regni divisi e ostili tra di loro cadono sotto i colpi dei barbari, finché rimane solo il Wessex del sud, l'ultimo regno da cui prende il titolo la serie, come baluardo della cristianità nell'isola (questo attributo è molto importante nella serie). Tutto questo ci viene raccontato tramite lo sguardo, prima da bambino e poi da adulto, di Ulthred di Bebbanburg (Alexander Dreymon), erede delle terre nella regione dell'Anglia. Il suo piccolo mondo ristretto, che non si spinge più in là dell'indifferenza del padre e dei rituali cristiani di cui non capisce il senso, viene spazzato via dall'arrivo degli invasori. Ulthred viene risparmiato e quindi allevato come un danese, fino a crescere e diventare schiavo delle sue doppie origini in un mondo in preda al caos e dove la guerra non è mai finita.
Ed è un elemento centrale nello stesso Ulthred. Come il monaco Athelstan di Vikings, il protagonista di The Last Kingdom è un uomo strappato dalle sue radici, tradizioni, credenze ancora superficiali nella sua mente di bambino. Poi l'attributo in sé, la questione della fede, rimarrà sempre una questione di superficie – credere, ma fino a un certo punto, in questi rituali che ci appaiono tanto vuoti – ma per lui sarà sempre il punto di maggior contrasto con il suo vecchio mondo, anche quando per vari motivi tornerà ad esso e cercherà di stabilire nuovi legami con la sua vecchia gente.
Molti oltreoceano hanno paragonato la serie, più che a Vikings, a Game of Thrones. Mi sembra un paragone fuoriluogo, storia medievale romanzata non vuol dire fantasy.
Nel cast anche Rutger Hauer.
La stagione coprirebbe i primi due romanzi della saga. Il finale è soddisfacente ma ci sono ampi margini per continuare la storia, anche se al momento non si sa nulla su una seconda stagione.