The Walking Dead 6x01, "Come la Prima Volta": la recensione

Ecco la nostra recensione alla season première della sesta stagione di The Walking Dead, "Come la Prima Volta"

Condividi
Spoiler Alert
Finalmente è tornato The Walking Dead e anche quest'anno la season première ha la durata di circa un ora e qualche minuto. Siamo di fronte a grandi cose, in primis il numero di comparse usate per questo primo episodio, un record storico per la serie. Secondo, vediamo cosa è realmente successo dopo gli eventi scioccanti della quinta stagione, soprattutto del finale, quando la decisione di Rick di uccidere Pete, sotto ordine di Deanna, ha portato scompiglio.

In questo episodio siamo di fronte a due tipi di narrazione. Uno di preparazione e l'altro esecutivo. Il problema dove sta? Come al solito nel ritmo e soprattutto nella rappresentazione troppo piatta e scontata di alcuni personaggi. Infatti mette a dura prova il futuro di questa serie vedere la ridondanza strutturale con cui certi eventi tendono a ripetersi. Stavolta, insomma, The Walking Dead sembra aver bisogno di qualcosa di più.

caputo

Quella che vedete sopra non è una scena dell'episodio, bensì una scena de La Notte dei Morti Viventi di George Romero. Ciò che abbiamo visto fare nell'episodio con il bianco e nero non è neanche lontanamente un omaggio ma semplicemente un modo per dirci questo è il prima, quello a colori è il dopo.

In un montaggio alternato, costruito molto bene, vediamo svolgersi le azioni. Un aiuto per rendersi conto del tempo. Un tempo che fa fatica a scorrere.

Ma passiamo agli eventi chiave di "First Time Again", Rick insieme a Morgan vengono a conoscere un importante fatto. I due, seguiti da Ron, si allontanano dal centro della cittadina per seppellire il cadavere di Pete e quello di Reg Monroe, ma un rumore in lontananza distrarrà i protagonisti, che ben presto si renderanno conto di un'immensa cava piena di erranti, bloccati da dei tir giganti che serrano loro il passaggio. A quanto pare questo dovrebbe essere anche il motivo per cui Alexandria rimane per buona parte al sicuro dall'invasione.

Il rimedio, però, non sembra essere così sicuro. A questo punto Rick e il suo team, con l'aiuto dei volontari e l'assenso di Deanna, escogitano un piano per risolvere l'imminente disagio. Una volta attuato il piano sta a voi decidere se è buono o no. Sicuramente sembra efficace, alla fine il progetto è quello di rinforzare tramite delle linee guida quello che era stato già fatto in precedenza, trascinando gli erranti da una posizione a un'altra. Impeccabile, visto così. Quello che ci chiediamo è quanto essenziale e soprattutto quanto stimolante sia stato guardare la sua progettazione, quando essendo un primo episodio ci immaginiamo subito l'esito finale. Deve esserci per forza una risoluzione in negativo, questo si pensa per tutto l'episodio, e è infatti così che andrà. Manca quella strana sensazione di agitarsi sul divano in attesa di capire cosa succederà, chi ce la farà e chi no.

Era davvero necessario usare quest'ora e cinque minuti per raccontare un piano e vederlo attuato fino a metà?

Una volta presentatici i nuovi personaggi, quello che spicca di più è sicuramente Heath che però, dopo un'interessante presentazione e discussione sullo stile dei capelli con Eugene, svanisce immediatamente nel dimenticatoio, o comunque non assume spessore. Glenn fa la parte del buon samaritano, ma almeno la scrittura e la definizione del suo personaggio non perde coerenza. Sicuramente Morgan risulterà nel futuro, viste le buone premesse, un buon ritorno, fa la parte di Jigsaw in positivo, ricordando a Rick l'importanza della vita e delle buone azioni, una sorta di angelo custode. Record di tempo per quanto riguarda la fiducia che Rick pone nei suoi confronti. Michonne rimane nell'ombra così come Daryl su una sella di una motocicletta con il suo sguardo cupo non portando al suo amabile personaggio nulla di nuovo.

Anche le cose più belle sembrano ripetersi all'infinito, come si moltiplica la dedizione di Rick nel proteggere i suoi cari. Nell'episodio il confronto più interessante avviene tra quest'ultimo e Carter, il quale stanco del controllo preso da parte di Rick e della sua squadra su Alexandria di nascosto escogita dei piani di rivolta. Ma nonostante tutto, grazie anche all'aiuto di Morgan, Rick cerca di includerlo nel migliore dei modi ricordandoli l'ultima cosa buona fatta: le mura delle città. Ed essendo lui il costruttore il suo aiuto potrebbe sicuramente portare a qualcosa di interessante, no?! Ma non è così, nel giro di pochi minuti quando nella "sezione a colori" il piano è in azione, la faccia di Carter verrà mangiata da un errante come se nulla fosse, non ci si rende neanche conto di quello che accade. Un espediente usato solo per il collegamento con il flashback. A questo punto ci manca sicuramente Carol, che in poche battute, qualcuna interessante, con Morgan, viene liquidata da questa massiccia season première.

Le promesse stavolta non sono state mantenute: così come il rimbombare di un clacson ha distolto l'attenzione degli erranti dal rombo del motore della moto di Daryl, l'espediente usato per il cliffhanger di questo episodio toglie a noi la fiducia nei confronti dello show.

Era davvero necessario usare quest'ora e cinque minuti per raccontare un piano e vederlo attuato fino a metà? Un episodio troppo corposo composto da sketch drammatici, classiche ambientazioni e risoluzioni al limite del prevedibile.

Ma a priori di tutto questo, pur essendo stato un inizio che non ci ha convinto, l'aria di qualcosa di grande e "nuovo" c'è. La ripresa aerea finale degli erranti che a breve faranno breccia dentro Alexandria comunque emoziona lo spettatore, lo carica per i prossimi episodi. Rick si spingerà sicuramente fino all'estremo e il piano andato a male, non a causa sua, non lo abbatterà di certo, anzi sarà interessante vedere fino a dove quest'uomo pronto a tutto è disposto a spingersi. Le sfide saranno tante, speriamo anche che i tempi di ripresa saranno brevi. E la dimostrazione più grande di tutte è che questa non è una serie sugli zombie ma una serie incentrata su degli uomini che cercano di scappare e proteggersi dagli zombie. La serie la fanno gli umani. Sono loro i villain di se stessi e sono loro gli eroi delle situazioni. Si muovono continuamente da un punto A ad a un punto B senza mai fermarsi, ma la maggior parte delle volte i disastri avvengono a causa loro, per vendetta, orgoglio o frustrazione.

Vista così, The Walking Dead si conferma una bella favola moderna.

Continua a leggere su BadTaste