The Muppets 1x03, "Bear Left then Bear Write": la recensione

La nostra recensione del terzo episodio di The Muppets, intitolato Bear Left then Bear Write

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Spoiler Alert
La terza puntata di The Muppets, dal titolo "Bear Left Then Bear Write", si focalizza sulla relazione di amicizia tra Kermit e Fozzie. Scelta sensata, visto che finora Fozzie è apparso un po’ bistrattato e inconsapevole, e la dinamica con Kermit, pur nella sua linearità, può portare un po’ di approfondimento.

Non riuscendo ad essere sincero con Fozzie sulla pessima qualità dei suoi sketch, Kermit cerca di smarcarsi dalla responsabilità di dirgli la verità con una bugia ancora più grossa, suggerendogli di fare un film. Fozzie lo prende in parola e parte all’avventura, e rimane dell’idea anche quando Kermit vuota il sacco: anzi, diventa una questione di principio. Così Fozzie prova a cercare nel contatto con la sua natura di orso la giusta ispirazione per la scrittura, ma non funziona granché: lo spunto dello “scontro culturale” insito nell’inserimento dell’orso cittadino nei boschi non è particolarmente sviluppato, e nel momento in cui Kermit arriva a salvarlo e riportarlo a casa ogni traccia di conflitto è già svanita.

The Muppets sembra ancora indeciso su che strada prendere

Rimane deprimente il trattamento riservato a Miss Piggy, sempre invischiata in un personaggio capriccioso e qui vendicativo, impegnata a farla pagare a Christina Applegate che ha osato metterla in ridicolo durante il suo show. Tuttavia tra le due star non ci sono scintille, non c’è sufficiente esagerazione per tirarne fuori una guerra divertente, né sufficiente approfondimento per sfociare in vera empatia per Miss Piggy. Il tutto rimane irrimediabilmente in superficie.

Niente ospite musicale stavolta, ma duole dire che tra le guest star Nick “Ron Swanson” Offerman (Parks and Recreation), che entra in scena per sostituire Fozzie, è sottoutilizzatissimo, con battute (se quelle si possono chiamare battute) particolarmente poco divertenti e nessun altro ruolo se non quello di occupare un paio di scambi verbali con Kermit. E dire che si poteva sperare quantomeno in una maggiore condivisione di “orsitudine”, infatti accennata da Bobo the Bear che gli invidia la barba..
Paradossalmente i personaggi più interessanti sembrano quelli lasciati in disparte alle prese con situazioni apparentemente fini a se stesse, come Gonzo, Pepe e Rizzo, teneri reietti non esattamente in grado di capire come va il mondo. In questa storyline, Gonzo si è autoincastrato mettendo come foto profilo in un sito di appuntamenti un’immagine dell’attore bellone Liam Hemsworth (fratello di Chris/Thor), e ora che si trova a dover incontrare dal vivo la sua conquista, costruisce un piano per non traumatizzarla mostrandosi nelle sue vere fattezze, e al tempo stesso cecare di tenersela. Nel momento in cui lo stesso Liam viene coinvolto possiamo già intuire come andrà a finire, ma se non altro Gonzo nella sua assurdità fisica ed esistenziale è fedele a se stesso e funziona. Ugualmente, il nerd Chris, “the IT guy” sempre fuori luogo, potrebbe rivelarsi un elemento divertente, così come Rowlf in veste di barista, sempre che decidano di usarli meglio.

The Muppets sembra ancora indeciso su che strada prendere: appurato che non è evidentemente una serie per bambini, non basta imitare dinamiche di conflitto lineari e trite sperando che la frizione tra la situazione e dei buffi, strani pupazzi sia sufficiente a mandare avanti degnamente le storie.

muppets rowlf

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