Banshee 3x04 "Real Life is a Nightmare": la recensione
Quarto episodio per Banshee: scopriamo cosa è accaduto dopo il cliffhanger della scorsa settimana
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In questa stagione più che nelle altre Banshee sta giocando parecchio con i cliffhanger, e anche in quest'occasione si ricomincia dalla sospesa conclusione della scorsa settimana. E quindi la stella da sceriffo che ruota su un tavolo, e che in una creativa transizione si dissolve nella rotazione della manopola della cassaforte che introduce la opening, e il primo incontro tra Hood e Siobhan dopo che quest'ultima ha scoperto la verità. In realtà lungo tutto l'episodio non c'è mai il timore che il segreto del protagonista possa venire a galla, ribaltando completamente l'equilibrio della serie. Sarebbe una mossa troppo azzardata e senza ritorno e Banshee, nonostante tutta la sua follia, rimane una serie che sa come controllare e gestire il materiale.
E quindi quale migliore occasione se non un, probabile, bottle episode, tutto incentrato sull'assedio della centrale da parte dei Redbones di Chayton? A proposito del capo della tribù interpretato da Geno Segers, in questo episodio non pronuncia nemmeno una parola, ma non serve, anzi, il suo silenzio non fa che aumentare la tensione. Si tratta dell'errore di Hood, che in un impeto di rabbia e sicuro di dover lasciare la città ha aggredito Proctor con l'intenzione di ucciderlo (combattimento spettacolare, meno "coreografato" e più brutale di quello della settimana scorsa) e invece ha solo finito per portare il pericolo in casa propria. E si tratta anche di vendetta, quella di Chayton che, dopo la morte di Nola, deve incassare anche quella tragica di due dei suoi Redbones, brutalmente uccisi in uno spettacolare confronto su strada da Burton e Rebecca.