Pilot di Amazon: da Philip K. Dick a Mad Dogs, ecco le nuove proposte degli studios

Dall'atteso The Man in the High Castle al remake Mad Dogs, ecco i nostri pareri sui sette nuovi pilot di Amazon

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi

Con la rivelazione Transparent e il trionfo ai Golden Globes, Amazon Studios si è meritato la nostra attenzione. Sono sette i pilot promozionali messi a disposizione del pubblico che voterà, indirizzando le scelte del particolare network: alcuni più attesi, altri meno, alcuni molto riusciti, altri da dimenticare. Ecco una panoramica generale sulle proposte.

The Man in the High Castle

Di cosa parla: In un mondo alternativo, gli Alleati hanno perso la Seconda Guerra Mondiale e gli Stati Uniti sono stati divisi tra Germania e Giappone. Vent'anni dopo la fine del conflitto, seguiamo le vite di alcune persone: un politico giapponese che interpreta le diffidenze tra le forze vincitrici affidandosi all'I Ching, un uomo che deve portare a termine una missione per conto di una cellula ribelle, e una donna che entra in possesso di un filmato dal contenuto sconvolgente per la Storia stessa.

Come si presenta: Era il progetto più atteso, quello dal soggetto più avvincente, ed è anche di gran lunga il migliore dei sette presentati. Tratto dal celebre romanzo di Philip K. Dick, da noi tradotto come "La svastica sul sole", il progetto, prodotto da Ridley Scott, si presenta con un approccio serio al materiale, fedele quel tanto che basta ad essere riconoscibile, ma capace anche di battere strade nuove per costruire una stagione intera. Ritmo veloce, storia avvincente, un'ambientazione ben riconoscibile e curata nei dettagli e una splendida opening. Ci sono tutti i presupposti per una bellissima serie.

https://www.youtube.com/watch?v=UIDKPydxAFM

Cocked

Di cosa parla: L'azienda produttrice di armi Paxson è in crisi, e tocca ad uno dei due figli del boss, bruscamente allontanatosi molti anni prima, ritornare in contatto con la sua sgangherata famiglia, e soprattutto con l'irresponsabile fratello, per rimettere le cose a posto.

Come si presenta: Detto così potrebbe sembrare un "Arrested Development con le armi", e un po' lo è. Ma sono anche molte le differenze in questa strana dramedy da 50 minuti in cui si ride poco e i momenti seri sembrano fuoriposto. Comunque il pilot è scorrevole, ci porta subito dentro i meccanismi della storia, anche grazie a caratteri riconoscibili e relazioni già viste, e ha un cast di volti più o meno noti: Jason Lee, Brian Dennehy, Dreama Walker. Le potenzialità ci sono, è una serie che potrebbe crescere e migliorare molto nel tempo, se ne avrà la possibilità.

Mad Dogs

Di cosa parla: Quattro amici sulla quarantina vengono invitati per un soggiorno nella lussuosa villa di un loro conoscente in Belize. Il clima di buffonate e follie varie diventa a poco a poco decisamente più cupo, coinvolgendo il gruppo in rapine, omicidi e indagini.

Come si presenta: Al di là del suo essere un rifacimento dell'omonima serie inglese, c'è un sottofondo molto grottesco in questo show che potrebbe essere sintetizzato come una versione più drammatica di "Una notte da leoni", o più leggera di "Breaking Bad". Il pilot è troppo lungo, e si chiede molta pazienza allo spettatore prima di sorprenderlo e, finalmente, incuriosirlo, con gli sconvolgimenti degli ultimi venti minuti. Anche in questo caso un buon cast e tante potenzialità inespresse che potrebbero venire fuori se confermata.

Mad Dogs / Pilot

Point of Honor

Di cosa parla: Durante la Guerra di Secessione americana, il giovane erede di una vasta proprietà terriera della Virginia decide di liberare tutti i propri schiavi, ma di combattere, nonostante tutto, per gli Stati Confederati. La decisione ha un impatto sulla vita delle sue tre sorelle, una delle quali è sposata ad un uomo che combatterà invece per il nord.

Come si presenta: Ci sono tante frasi altisonanti e tanti momenti drammatici urlati in questo lungo pilot, ma nemmeno uno che riesca a incusiosire sul futuro dei personaggi e della storia. Ci sono buoni sentimenti e sani principi, e una visione dello storico conflitto che si ferma sulla porta della generica contrapposizione "schiavitù sì/schiavitù no", senza cercare di costruire nulla di più. C'è un'apertura anche interessante su un campo di battaglia con ampio uso di comparse e una buona ricostruzione, che non viene però confermata da ciò che vedremo in seguito. Dialoghi e interpretazioni lasciano a desiderare, e in più di un momento si affaccia la noia.

The New Yorker Presents

Di cosa parla: Una serie di segmenti – interviste, documentari, vignette – ricostruiscono visivamente i contenuti del "The New Yorker".

Come si presenta: L'idea alla base è originale e molto interessante. È un documentario, ma è anche un contenitore variegato che utilizza una forma di racconto particolare, basti pensare che si apre – come se fosse una rivista – con un sommario che riepiloga i contenuti presentati, con l'indicazione del minuto e del secondo in cui partono, permettendoci di scegliere solo ciò che ci interessa. Ci sono alcuni nomi noti coinvolti a vario titolo nel pilot: Alan Cumming, Jonathan Demme, Andrew Garfield. Non è il tipo di prodotto che punta ai grandi numeri, e non tutti i contenuti saranno interessanti: rimane un esperimento che basta a se stesso, ma che potrebbe finir schiacciato da altri progetti di maggiore appeal.

Down Dog

Di cosa parla: A Los Angeles un istruttore di yoga, fin dalla nascita abituato ad ottenere successo e donne senza il minimo sforzo, si ritrova a dubitare di se stesso quando viene mollato dalla fidanzata.

Come si presenta: Il fatto che non si rida mai è l'ultimo dei problemi di questa comedy indisponente oltre ogni ragionevole sopportazione. Non c'è un'idea di storia, di tematiche, di tipo di comicità. Al loro posto c'è un protagonista ottuso e incredibilmente vincente con cui è impossibile empatizzare, una raffigurazione della donna oggetto vecchia di decenni, personaggi secondari – anche primari – di cartapesta, e tanta, tanta noia.

Salem Rogers

Di cosa parla: Una ex supermodella, odiosa e piena di sé, esce da una clinica per la riabilitazione. Per organizzare il suo ritorno sulle scene rientra in contatto con la sua vecchia assistente Agatha, ma per la protagonista, presuntuosa e superficiale, non sarà facile ritornare nel giro.

Come si presenta: Idem come sopra. La storia del personaggio arrogante che crolla dal suo piedistallo e deve rialzarsi, magari imparando un po' di umiltà, è un classico. Ma bisogna stare attenti a bilanciare l'antipatia del protagonista con il desiderio di vederlo migliorare, e anche in questo caso la costruzione dei personaggi non funziona. È un pilot migliore di Down Dog, Leslie Ribb si impegna, ma non c'è nulla di interessante o, nemmeno a dirlo, divertente. Solo il ricordo del dispiacere per la cancellazione di Selfie.

In conclusione, non veder confermato The Man in the High Castle vorrebbe dire trovarsi in una terribile linea temporale, e probabilmente anche Mad Dogs potrebbe avere un seguito. Rimane un po' di curiosità per Cocked, mentre il resto potrebbe – dovrebbe – finire presto nel dimenticatoio.

Continua a leggere su BadTaste