Looking 2x03, "Looking Top to Bottom" - La recensione

Il terzo episodio della seconda stagione di Looking non porta molto avanti la trama, avvalendosi di ingredienti migliori del risultato finale

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Non era facile. Dopo un buon esordio e, soprattutto, un secondo episodio ricco e intenso per evoluzioni narrative e per tematiche, non era facile mantenere lo stesso livello qualitativo. Infatti, purtroppo, Looking top to bottom, terza puntata della seconda stagione di Looking, risulta senz'altro essere l'anello più debole della nuova catena creata dalla penna di Michael Lannan.

L'episodio non fa avanzare di molto la trama della serie, limitandosi infatti ad arricchire - in modo, per carità, sempre piacevole - con nuovi orpelli l'ossatura già forgiata nelle prime due puntate. Il tutto si potrebbe riassumere in: Dom (Murray Bartlett) e Lynn (Scott Bakula) battibeccano per colpa del locale che il primo vorrebbe aprire, Kevin (Russell Tovey) continua a elargire contentini al giustamente insoddisfatto Patrick (Jonathan Groff) e Agustín (Frankie J. Alvarez) va dal barbiere, ovvero da Richie (Raúl Castillo) per far pace e, con l'occasione, si dà una sistemata alla barba.

Lungi dalle nostre intenzioni voler sminuire la portata di questi - pochi - eventi, sia chiaro: anzi, questo nuovo Agustín meno farfallone e più amoroso scalda il cuore, sia nella scena di riconciliazione con Richie che nel delizioso dialogo nel gabinetto con Eddie (Daniel Franzese). Il rapporto del giovane aspirante artista con questo ragazzone schietto e, a suo modo, persino aggraziato, lo ribadiamo, è uno degli elementi di maggior interesse di questa seconda stagione. Ma non c'è solo pace tra gli ulivi: infatti, assistiamo anche al primo litigio tra Dom e Lynn, per colpa di un colloquio di lavoro come manager del primo che, però, è specchio dei desideri del secondo. Si delinea quindi una strana dinamica che, complice la differenza d'età, ricalca quella padre-figlio al suono di "smettila di proeoccuparti per me e lasciami vivere la mia vita". Difficile dar ragione all'uno o all'altro, e i toni della discussione sono ancora troppo leggeri per poter realmente creare un legame emotivo tra il pubblico e la questione in sé.

Se la neonata relazione tra Doris (Lauren Weedman) e Malik, collaboratore del sindaco, offre l'occasione per una buona dose di battute esilaranti - benedetta Doris, speriamo che il tuo spazio nella serie aumenti episodio dopo episodio - è però chiaro da subito che il focus della puntata sia il weekend da single che il fidanzatissimo Kevin concede al nosto buon Patrick, comprensivo di uscita allo stadio per vedere Dom giocare a rugby con gli amici - sempre però in veste di datore di lavoro, non certo di amante - e serata romantica, coronata dall'inversione di ruoli sessuali cui fa riferimento il titolo. Ribaltamento che, in un altro momento, potrebbe essere liquidato come puro desiderio di cambiamento da parte di Kevin, ma che, alla luce delle velate recriminazioni dell'episodio precedente, assume la chiara forma di un regalo fatto al sempre più preso Patrick.

E proprio la scena di sesso in questione, che termina con una telefonata che Kevin riceve da parte del fidanzato John, a frantumare ancora una volta il fallace sogno romantico di Patrick, ci offre uno spunto di riflessione: manca qualcosa. Se ripensiamo allo scoprirsi graduale cui abbiamo assistito negli amplessi tra Patrick e Richie nella prima stagione, quello mostrato in Looking top to bottom è poco più di un mero incastro di corpi. Coincidenza? Improbabile. Ciò che si cela dietro questa precisa scelta stilistica, avvelenata - per così dire - dalla gialla e fastidiosa luce della lampada sul comodino, è uno squilibrio e una mancanza di armonia intrinsechi al rapporto tra Kevin e Patrick, e che solo i prossimi episodi potranno eventualmente correggere.

Nell'attesa, constatiamo come, sebbene in presenza di una puntata povera di vere e proprie scene madri, lo stile visivo della stagione risulti comunque qualitativamente altissimo e la fotografia continui a confermare una bellezza paragonabile, sul piano estetico, a non molti altri prodotti televisivi. E benché il piatto finale non sia del tutto all'altezza del pregio dei propri ingredienti, Looking riesce ancora una volta a portare a casa un risultato complessivo invidiabile.

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