American Horror Story: Freak Show 4x10 "Orphans" (midseason finale): la recensione

American Horror Story arriva al midseason finale con un collegamento fra le varie stagioni

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Spoiler Alert
Chi ha bisogno di cliffhanger, di una storia lineare, della pura logica narrativa, quando può permettersi un bel collegamento con la migliore annata della serie e solleticarci costruendo una mitologia interna più confusionaria che altro? Scherzi a parte, sono due gli elementi che emergono dalla visione di Orphans, midseason finale di American Horror Story. Il primo è la conferma di una dimensione drammatica in questo Freak Show come non se ne erano mai viste prima, il secondo è l'esistenza di quell'universo condiviso che Ryan Murphy aveva in qualche modo anticipato alcune settimane fa (aveva anche detto che temeva di aver realizzato una stagione troppo spaventosa, quindi, insomma, ci si fidava ma fino a un certo punto).

La storia di Pepper (grande lavoro di Naomi Grossman), che qui ci viene raccontata nel suo complesso, tramite un flashback che si trasformerà nel corso dell'episodio in un flashforward, è una delle pagine più tristi della storia di American Horror Story. Non solo per ciò che le capita, ma perché, al pari di Ma Petite, si tratta di uno dei pochissimi personaggi "puri" della serie cui accadono cose orribili non come punizione per le proprie colpe, ma più che altro come condizione inevitabile stabilita al momento della sua nascita. Orfana, come il titolo – al plurale, accomunando buona parte dei protagonisti e secondo più accezioni – ci ricorda, ma soprattutto ingenua pedina nelle mani di una storia in cui non ha mai deciso niente, passando da una mano all'altra, in qualche modo, da una padrona all'altra.

L'ultima di queste sarà quella di sorella Mary Eunice (Lily Rabe), andando a creare un collegamento con Asylum. I venti minuti conclusivi dell'episodio, durante i quali torniamo alle atmosfere dell'istituto Briarcliff, sono una boccata d'aria fresca, ma rimane più di un dubbio sull'universo condiviso di Ryan Murphy. Portare una logica interna in un mondo che non l'ha mai vista nemmeno con il binocolo sembra un azzardo. Va bene, la Pepper di Freak Show andrà a finire nel manicomio di Asylum, ma cosa aggiunge alla serie? Non certo coerenza né forza, dato che è solo un debole collegamento in un mare di contraddizioni (banalmente, gli stessi attori in ruoli diversi).

Orphans, nonostante tutto, possiede una forza emotiva rara per questa serie. Cosa riesca a portare come valore aggiunto ad una stagione che, dopo un promettente inizio, ha iniziato a percorrere dopo lo special di Halloween le stesse, dispersive strade di Coven, rimane però un mistero. Uno dei pochi a sorreggere la sterile fragilità di un mondo che non crede in se stesso nemmeno per un momento, in cui il dramma e la crudeltà raggiungono vette così esagerate ed efferate che è difficile, per non dire impossibile, tracciare un limite tra la parodia orrorifica e splatter e il dispiacere sincero per i tragici eventi raccontati.

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