Boardwalk Empire 5x01 "Golden Days for Boys and Girls": la recensione

Ultima première per Boardwalk Empire, un ritorno sottotono per la serie HBO

Dal 2017 sono Web Content Specialist l'area TV del network BAD. Qui sotto trovi i miei contatti social e tutti i miei contenuti per il sito: articoli, recensioni e speciali.


Condividi
Nel 1884, circa cinquant'anni prima delle vicende narrate in Boardwalk Empire, nelle acque di Atlantic City non si agitavano bottiglie di alcol – le stesse che da anni vediamo moltiplicarsi nella intro della serie – ma dei semplici ragazzini in lotta tra di loro per arraffare monete lanciate dal molo. Tra questi un giovanissimo Nucky Thompson. La serie HBO prodotta da Scorsese ritorna per il quinto e ultimo anno, con appena otto episodi, e lo fa nel modo che pochi si sarebbero aspettati. Un lungo salto nel futuro e uno ancora più grande nel passato. Un nuovo presente e dei flashback nei quali con una certa difficoltà rientriamo nella storia.

È il 1931. Ritroviamo i protagonisti sette anni dopo gli eventi dell'ultimo season finale. Quindi due anni dopo il crollo di Wall Street e l'inizio della Grande Depressione, due anni prima del celebre discorso nel quale Roosevelt affermava che "l'unica cosa di cui dover avere paura è la paura stessa". È un salto che sorprende nel suo essere quasi meno traumatico di quanto si potrebbe pensare. Nucky (Steve Buscemi) è a Cuba nel tentativo di gettare nuovi accordi per il proseguimento degli affari. Entra in contatto con senatore, Wendell Lloyd, che dovrebbe garantirgli dei favori nella prospettiva di un'abolizione del Proibizionismo (che sarebbe giunta proprio due anni dopo) e quindi la possibilità della distribuzione del rum negli States.

Gli eventi sono cambiati, o sono sul punto di mutare: quelli che rimangono uguali sono i personaggi. È strano che un episodio nel quale buona parte viene spesa ad indagare nella giovinezza del protagonista, in conclusione ne sappiamo praticamente come al principio. Che non è necessariamente un difetto della scrittura, anzi è interessante il racconto di questo ragazzo che inizialmente ci viene presentato come un piccolo protagonista dickensiano, e invece alla fine viene quasi punito per le buone azioni e premiato quando reagisce con violenza. Nucky, in un modo o nell'altro, si avvicina alla fine della sua storia. Noi lo sappiamo per certo, il protagonista forse lo presume, ripensando in modo ostinato ai suoi primi ricordi sul "boardwalk". Il problema è che nulla di quello che vediamo nei flashback ci illumina particolarmente su un personaggio che abbiamo seguito per quattro stagioni.

Boardwalk Empire intanto si conferma sempre di più una serie corale. Un gesto violentissimo e sorprendente ci riporta alla storia di Margaret (Kelly Macdonald), che ormai cammina sulle sue gambe, a quella della prigionia di Chalky (Michael Kenneth Williams), carica di tensioni nascoste, e a quella più generale legata ai vertici malavitosi (vediamo Lucky Luciano, Joe Masseria e Salvatore Maranzano). Attesi per la prossima settimana i ritorni di Al Capone (Stephen Graham) e Van Alden (Michael Shannon). Al di là dei comprimari, Golden Days for Boys and Girls è il racconto dell'inizio e, forse, della fine della fortuna di Enoch in un mondo nel quale, da sempre, la massima "be honest and true boys" più viene ripetuta e più perde valore.

Questa première, considerato anche il fatto che si tratta dell'ultima della serie, non è stata delle migliori. La messa in scena, nemmeno a dirlo, rimane qualcosa di straordinario e quasi ineguagliato oggi in tv (quando poi la regia come in questo caso è del veterano della HBO Tim Van Patten non ce n'è per nessuno), ma a tratti è riemerso quel senso di distacco e freddezza di cui la serie ciclicamente ha sofferto. La prossima settimana speriamo di trovare maggior conflitto tra e nei protagonisti e delle motivazioni più forti nella narrazione.

Continua a leggere su BadTaste