I creatori di "Friends" parlano del finale e del perché non ci sarà una reunion
Marta Kauffman e David Crane parlano del finale di Friends e spiegano perché non hanno intenzione di realizzare una reunion della serie
Per diverse stagioni, a causa del processo di negoziazione dei contratti degli attori, gli autori non sapevano se ci fosse la necessità di scrivere l'epilogo di Friends. All'ultimo minuto, però, la vita della serie veniva prolungata fino a quando hanno deciso che era giunto il momento giusto di scrivere la parola fine.
L'unica cosa che sapevano fin dall'inizio è che Rachel e Ross dovevano stare insieme e hanno iniziato a pensare come si sarebbe potuti arrivare a quel momento ma in modo inaspettato. Gli sceneggiatori avevano a disposizione un'ora e dovevano creare un percorso in grado di soddisfare gli spettatori. Molti dei personaggi avevano avuto figli o si erano sposati ed era necessario dare vita a una chiusura di qualche tipo e rendere speciale il percorso compiuto in dieci anni.
C'erano diversi simboli che hanno acquisito un significato, come l'appartamento, oggetti iconici e un'ambientazione a cui si doveva dire addio.
Gli autori avevano considerato la possibilità di non concludere la storia con Rachel e Ross insieme, ma in una situazione meno definita. David ha però spiegato che hanno cambiato idea perché la serie non è mai stata caratterizzata da aree grigie e volevano offrire al pubblico quello che volevano e quello che loro stessi desideravano, ovvero vedere i due personaggi insieme e Chandler e Monica con un figlio, ed è stato divertente farli diventare genitori di due gemelli.
Marta ha confessato che persino il suo rabbino la fermava quando portava i suoi figli a scuola di ebraico per chiederle quando Rachel e Ross sarebbero diventati una coppia. Tutti gli spettatori si chiedevano la stessa cosa. Crane ha ricordato che in dieci anni non hanno mai dato troppo ascolto ai fan, perché c'erano già dozzine di sceneggiatori, gli attori e il produttore esecutivo Kevin Bright e ognuno aveva una forte opinione di quello che sarebbe accaduto e non avevano bisogno di altro.
La creatrice di Friends ha sottolineato che in generale la serie presenta degli elementi che i fan volevano e alcuni che erano giusti per lo show:“La serie ti suggerisce cosa fare, non i fan”.
Gli sceneggiatori hanno parlato dei finali che avevano amato prima di creare l'epilogo di Friends. Tra gli show di cui hanno discusso c'era Newhart, con la sua svolta finale del sogno, che era incredibile e divertente.
Uno degli elementi che dovevano tenere in considerazione era il fatto che tutti i personaggi stavano crescendo e questo era uno dei motivi per cui lo show doveva finire: perché era un momento della loro vita in cui gli amici non sono più la loro famiglia perché ne stavano creando una propria.
Marta Kauffman ama vedere i finali delle serie e tra i suoi preferiti c'è quello di M*A*S*H, per l'insieme di comedy e drama e la capacità di emozionare.
David Crane, invece, apprezza l'epilogo di The Mary Tyler Moore Show che considera brillante.
Marta pensa che la pressione da parte del pubblico nei confronti dei finali delle serie televisive sia giustificata perché si trascorrono molti anni insieme ai personaggi, invitandoli nella propria vita e casa. Per questo motivo la sceneggiatrice pensa sia giusto che gli spettatori vogliano provare un senso di soddisfazione.
David Crane ha aggiunto:
“Se qualsiasi showrunner si lamentasse che alle persone importa troppo lavorerebbe nel business sbagliato. "E' ingiusto quanto si preoccupino del mio show!". Oh, quello è un problema di alta classe”.
David, se riguardasse ora la fine di Friends, probabilmente troverebbe dozzine di battute che vorrebbe cambiare, ma non modificherebbe la trama o gli eventi mostrati. Marta, invece, forse non permetterebbe a tutte le persone che conoscevano di apparire nell'episodio.
Gli autori non hanno mai voluto lasciare aperta la porta per un possibile spin-off o a una reunion perché sono progetti che raramente funzionano. La creatrice dello show ritiene che una serie debba occupare un certo periodo della vita e una volta che lo si supera è finita. Un altro degli aspetti che hanno tenuto in considerazione è che non volevano preoccuparsi di quello che sarebbe accaduto ai personaggi dopo il finale e, anche se è stato poi creato Joey, nessuno aveva chiesto di preparare il terreno per una nuova serie, anche se avrebbero voluto.
Joey non era un progetto che sentivano come proprio e, anche se David e Marta apprezzavano tutte le persone coinvolte, il fatto che lo spin-off non possedesse l'essenza originale di Friends ha reso molto difficile ottenere il successo sperato. Difficilmente, ha ricordato Crane, gli spin-off riescono a ottenere i risultati previsti perché, nonostante il talento delle persone coinvolte, è una missione impegnativa più del previsto e le aspettative del pubblico sono spesso irragionevoli.
David e Marta non hanno voluto lavorare a Joey per quel motivo e anche perché erano esausti e non pensavano fosse la cosa giusta da fare. Non volevano inoltre deludere il pubblico di Friends.
I due creatori dello show hanno ribadito che dopo 20 anni non c'è alcun motivo per pensare a una reunion perché la storia è finita, pur avendone parlato la considerano comunque una cattiva idea che causerebbe più reazioni negative che altro.
La NBC e la Warner Bros continuano a chiedere periodicamente se hanno cambiato idea, ma non lo hanno fatto nonostante ci siano spesso delle voci che parlano di una nuova stagione o altri progetti.
La lezione che hanno appreso dall'esperienza di Friends è stata quella di lasciare che sia lo show a far capire come è necessario concludere la storia. Marta ha raccontato:
“Si arriva a un punto in cui non si è più sul sedile del guidatore e il tuo lavoro è togliere tutta la spazzatura dalla strada e prendere quello che è alla radice dell'ultima storia e non imporre troppe svolte narrative”.
Marta Kauffman ha concluso:
“Noi siamo stati molto fortunati. Abbiamo avuto uno show in cui l'ultimo episodio potrebbe essere: sei persone che erano nelle reciproche vite stavano dicendo addio al pubblico che stava salutando lo show. Era praticamente perfetto. Per noi era giusto”.