Brooklyn Nine-Nine: la recensione del pilot

Simile, ma non uguale, a Parks & Recreation, la serie con Andy Samberg debutta con un pilot che ne mostra le potenzialità

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Mescolando ingredienti da Parks & Recreation, The office e Death Valley, la nuova comedy della Fox Brooklyn Nine-Nine si presenta con un buon pilot, spesso divertente, chiaro nel presentare i personaggi, e che lascia intravedere un buon potenziale per il futuro. Raccontandoci le disavventure legate al personale di un distretto di polizia, la serie carica moltissimo l'esasperazione dei caratteri e delle situazioni, sfrutta, come in tutte le comedy citate, una regia da single-camera e quindi l'utilizzo degli ambienti e punta tutto, in pieno stile P&R, sull'elemento dissacrante. Ad essere preso di mira, a partire dal monologo iniziale che cita Donnie Brasco, è chiaramente il genere poliziesco.

brooklyn nine-nine

Per capire bene le coordinate da cui parte Brooklyn Nine-Nine bisogna dare innanzitutto uno sguardo ai produttori esecutivi: troviamo Phil Lord e Chris Miller, registi di quel capolavoro di demenzialità che è Piovono Polpette. E già a questo punto i segreti di buona parte della ricetta sono stati svelati. Ripassiamo il cast della serie e vi troviamo infatti Andy Samberg (che internet conosce grazie a perle come questa o questa) e Terry Crews, entrambi doppiatori nel film d'animazione del 2009 (curiosamente anche lì Crews interpretava un poliziotto). Ecco quindi la grande coralità di una serie che non si vuole appoggiare ai soli protagonisti o ai volti più noti, ma che cerca di dividere il proprio minutaggio equamente, potenziando tutti i suoi personaggi.

Samberg (Jake Peralta) è il tipo infantile, appassionato, un pò stupidotto ma molto preparato, Melissa Furnero (Amy Santiago), ovviamente la nemesi ideale di Jake, Stephanie Beatriz (Rosa Diaz), il tipo intelligente, serissimo e vagamente inquietante, Joe Lo Truglio (Charles Boyle), il tipo imbranato, Chelsea Peretti (Gina Linetti), dissacrante e pronta a prendere in giro, soprattutto Boyle. C'è anche qualcosa dei caratteri di Parks & Recreation, e in fondo l'altro produttore esecutivo, David Miner, ha lavorato proprio sulla serie della NBC, ma si tratta di una somiglianza solo vaga e superficiale, dovuta più al lavoro sulla costruzione e presentazione dei personaggi che alla loro effettiva personalità.

La trama non è esattamente il punto forte della puntata, e funge più che altro da pretesto per introdurre tutti i caratteri, alle prese con l'arrivo del nuovo capitano, Ray Holt, interpretato da Andre Braugher (che in pratica riprende in chiave comica il ruolo drammatico interpretato in Last Resort). Nonostante un plot non esattamente accattivante, la puntata scorre via veloce, strappa più di una risata nei suoi momenti più surreali (non male per un primo episodio) e soprattutto vince in quello che forse era il suo obiettivo principale: convincerci delle potenzialità della serie. In fondo, da Community allo stesso Parks & Recreation, è raro che una comedy funzioni fin da subito. In genere ha bisogno di un periodo di rodaggio e di fiducia, e Brooklyn Nine-Nine sembra meritarsela.

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