Breaking Bad 5x15 "Granite State": la recensione

Ultimo episodio prima del series finale: preparatorio, straordinario e carico di tensione

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C'è stato un tempo in cui il mondo era grigio e il bene e il male erano una cosa sola, in cui la vendetta era il nome che veniva dato al riscatto contro le ingiustizie della vita, in cui la verità, la sicurezza, la felicità venivano accumulate senza sosta su quel piatto della bilancia in attesa che si riequilibrasse con quanto era stato sottratto in precedenza. Quel mondo "grigio", che ritorna nel finale in Granite State come un lampo dal passato, è finito la scorsa settimana, quando tutta la bilancia è saltata via all'improvviso, schiacciata dal peso delle colpe accumulate, quando quella macchina rossa si è allontanata all'orizzonte. Ciò che rimane da raccontare è un epilogo diviso in due parti: la prima, che, forse un pò presuntuosamente, vogliamo chiamare "parte bianca" vede, nell'ennesimo straordinario episodio di Breaking Bad, Walter White immerso in uno scenario innevato quasi al di fuori del mondo. Da qui parte l'inizio della fine.

breaking bad 5x15

Walter White sta morendo, in tutti i modi in cui un uomo può morire. Il cancro lo sta uccidendo a poco a poco, è rimasto completamente solo, ha perso sia il mezzo (i soldi) che l'obiettivo (la famiglia) che lo avevano mosso all'inizio di questa sanguinosa storia. La maschera è caduta, e indossarla ancora è impossibile, come ci suggerisce la scena in cui, per convincere Saul a partecipare al suo piano di vendetta, Walter prova a citare una delle sue affermazioni più note ("It's not over until I say it's over") solo per vedersela tappare in gola da una tosse soffocante. It's over. Parole che in realtà il protagonista della nostra storia aveva in più di un'occasione pronunciato, ad esempio dopo la morte di Gus, ma che sistematicamente erano state smentite dai fatti.

La più grande debolezza di chi ha una morale distorta è di pensare che anche gli altri l'abbiano, e di non riuscire ad arrivare a pensieri che per chiunque altro sarebbero quasi immediati. Walter ancora una volta pone il raggiungimento di un obiettivo, come sempre vissuto al pari di un'ossessione, al di sopra di qualunque altra considerazione, e ancora una volta riceve rifiuti, il primo, per paura, di Saul Goodman, il secondo, per odio e infinita amarezza, da suo figlio. Tutto è stato vano, tutto è stato inutile. Walter si perde e si ritrova in questa bolla bianca al di fuori del mondo che pare rispecchiarne la solitudine e la desolazione così come nel passato l'arido e rovente deserto messicano pareva essere la manifestazione della furia di Heisenberg.

Nell'episodio che precede il series finale lo show di Vince Gilligan non rinuncia a sorprendere, prende un respiro preparatorio, carico di tensione, duro come la pietra che dura cinquanta minuti e termina in una straordinaria epifania in cui ritroviamo due vecchie conoscenze e dalla quale vediamo riemergere, per l'ultima volta, un cappello troppo familiare. Prima che l'onda si infranga con tutta la sua forza sulla spiaggia la serie ha voluto raccontarcela per l'ultima volta, sola, triste, mai così trasparente e limpida e mai così consapevole della sua fine imminente. Lo ha fatto alternando la sua disperazione, più silenziosa, sussurrata (a questo punto le parole non servono più) a quella, forse ancora più straziante, sicuramente più urlata, di Jesse. Da personaggio più amato della serie a più "biasimato", per così dire, fino a spogliarlo completamente di ogni dignità e di ogni possibilità di salvezza: comunque vada adesso Jesse è veramente perduto.

Ascoltiamo per la prima volta l'opening completa, e ogni nota è un omaggio che la serie fa a se stessa, in una circolarità che è sempre più rimarcata e sulla quale sempre di più la scrittura fa perno. È davvero difficile scrivere qualcosa di nuovo su Breaking Bad: fare un semplice riassunto dell'episodio è inutile, e a commentarne la cura e la passione che emergono da ogni scena si rischia solo di ripetersi oltreché di non rendergli giustizia. Rimaniamo quindi così, in silenzio fino alla prossima domenica, a contemplare questo bianco del paesaggio che a poco a poco volge sul nero fino a testimoniare il ritorno di Heisenberg e del suo completo oscuro.

Domenica prossima finisce Breaking Bad, finisce un capolavoro della televisione.

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