An Evening With Game of Thrones: il panel del cast alla Academy of Television (video)
Risate, aneddoti e anticipazioni nell'esilarante panel con il cast di Game of Thrones
Martedì sera negli Stati Uniti il cast di Game of Thrones ha partecipato a un panel dedicato alla serie, organizzato dall'Academy of Television Arts & Sciences, l'organizzazione che assegna gli Emmy Award: all'evento, chiamato An Evening With Game of Thrones, erano presenti Nikolaj Coster-Waldau (Jamie Lannister), Michelle Fairley (Catelyn Stark), Kit Harington (Jon Snow), David Benioff e Dan Weiss (i due showrunner), Peter Dinklage (Tyrion Lannister), Lena Headey (Cersei Lannister), George R.R. Martin (creatore della saga), Maisie Williams (Arya Stark) e Sophie Turner (Sansa Stark). Moderatore dell'evento è stato Rob McEllhenney, creatore di It’s Always Sunny in Philadelphia e fan della saga di Martin.
Il panel comincia con l'ennesimo racconto di Martin che spiega come è stato possibile portare la sua saga sul piccolo schermo: lo scrittore ha ricordato che all'epoca in cui aveva già scritto i primi tre libri, uno più apprezzato dell'altro e molto venduti nel mondo, ricevette i primi contatti da Hollywood. Ovviamente l'autore non credeva possibile trasporre i libri in un lungometraggio e questo lo spinse a riflettere su come effettivamente la sua opera potesse prendere vita: fu il suo agente a dargli una mano, dicendogli che aveva fissato un appuntamento con due sceneggiatori, David Benioff e Dan Weiss (oggi showrunner della serie, ndt). Martin ricorda che il loro incontro fu davvero straordinario e un po' insolito: pranzarono in un ristorante e cominciaro una conversazione che si prolungò fino alla sera, tanto da trovarsi ancora nel locale quando i gestori cominciarono a preparare la sale per la cena.
Parlando della sua opera, Martin ha spiegato che alla base c'è la guerra. Dopo il Signore degli Anelli, i fantasy che hanno trattato la guerra non sono stati in grado di ritrarre a dovere il dopo-guerra e lui voleva aggiungere altro: voleva dei personaggi più "umani", che fossero in conflitto tra il bene, il mare, l'amore...
Benioff e Weiss hanno poi parlato dell'inferno logistico della serie: le riprese non seguono l'ordine degli episodi (la prima scena girata per la terza stagione faceva parte della decima e ultima puntata, ndt). La produzione ha a disposizione tre unità, tre registi per girare e cinque location: Marocco, Malta, Croazia, Islanda e Belstaff (Irlanda). Nella prima stagione per una settimana hanno utilizzato quattro unità. Tutte, ovviamente, lavorano contemporaneamente. Gestire tutto è come fare un enorme Tetris. Nella serie vengono usati dei lupi veri, ritoccati in fase di postproduzione per aumentare del 50% le loro dimensioni.
Martin ha spiegato che quando scrive non si fa influenzare dalla versione televisiva dei suoi personaggi: il primo romanzo uscì nel 1996, quindi nella sua mente ci saranno sempre i personaggi come li immagina lui. Scherzando sulle innumerevoli morti, l'autore racconta di aver discusso alla premiere della terza stagione con tre attori, tutti molto bravi e gentili, e di essersi reso improvvisamente conto del fatto che presto tutti e tre saranno disoccupati, perché i loro personaggi a un certo punto moriranno. Nel conteggio dei morti, Martin è comunque in vantaggio rispetto al duo Benioff-Weiss, che hanno tolto di scena dei personaggi che nei romanzi sono presenti anche nel quinto e sesto libro.
I due hanno spiegato che, purtroppo, il numero di protagonisti è davvero enorme e il cast è grande: a volte devono per forza fare spazio per altri/o e quindi sono costretti a uccidere qualcuno. Dieci ore di show sembrano tante, ma quando si ha a che fare con un universo enorme come quello creato da Martin ci si rende conto che lo spazio a disposizione si esaurisce in fretta. La terza stagione è quella a cui hanno da sempre voluto lavorare, per via della quantità di incredibili cose che accadano. Benioff ha ammesso che leggendo A Storm of Swords (il terzo libro) non si aspettava proprio che accadessero determinati eventi scioccanti: eppure, secondo lui, nei libri c'erano diversi indizi che lo scrittore aveva lasciato. Con la terza stagione il loro obiettivo è replicare questi effetti.
George ha ammesso di aver cominciato a preoccuparsi per il suo futuro, dato che la serie di Benioff e Weiss procede velocemene e tutti gli chiedono cosa accadrebbe se lo show arrivasse agli eventi del quinto libro: attualmente lui sta scrivendo il sesto, The Winds of Winters, e si sente come una persona che posa i binari di una ferrovia in costruzione e sente e vede l'approssimarsi del treno. Tuttavia, Martin pensa di avere ancora tempo a sufficienza e prevede di poter arrivare al settimo romanzo senza essere superato dallo show: la terza stagione, infatti, è basata su metà del terzo libro e la quarta coprirà gli eventi dell'altra metà, mentre quarto e quinto romanzo, che sono davvero enormi, potrebbero servire per almeno due o tre stagioni.
Fonte: Emmy