Black Mirror 2x01 "Be right back": la recensione
Ritorna il capolavoro targato Channel 4: la sconvolgente serie inglese sulla comunicazione affronta il tema del lutto...
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Sconvolgente. Tra tutti gli attributi accostabili a questo piccolo ma enorme capolavoro inglese questo sembra il più adatto. Black Mirror è sconvolgente nella sua brutalità, nel suo essere testimone implacabile del salto nel vuoto dell'umanità all'indomani dell'ingresso nel terzo millennio, nel dipingere l'infinita solitudine e la prigionia della mente di fronte alle nuove, e vecchie, sfide della società. Rielaborando filosofia, cultura, letteratura e cinematografia, lo specchio oscuro riflette un mondo in preda all'inseguimento delle tecnologie ma che, inconsapevolmente, viene ingabbiato da queste, in cui la comunicazione a tutti i costi (che abbia il volto terribile della distopia o quello apparentemente più rassicurante dei social network) mostra il suo volto peggiore. Dopo la splendida prima stagione, la serie di Channel 4 ritorna con tre nuovi episodi, dimostrando fin dal suo esordio di voler continuare a sconvolgerci.
Martha (la Hayley Atwell di Captain America) e Ash (Domhnall Gleeson) sono una normale coppia con normali problemi – di comunicazione, a letto – la cui vita viene scorre ancora più normalmente, tra il lavoro di lei e l'ossessione per la comunicazione su internet di lui. Ad un certo punto, l'evento scatenante: la morte di Ash. Distrutta, Martha viene indirizzata ad un particolare servizio online che permette di affrontare il lutto in maniera inusuale. E tanto basta perché, proprio come nella prima stagione, una serie che si permette delle svolte e degli esiti tanto sconvolgenti, merita di non essere anticipata ma goduta pienamente per tutta la sua durata.