Arrow: Oliver Queen è un giustiziere, non un eroe
I primi episodi di Arrow presentano un Oliver Queen più simile a un Dexter Morgan che a un supereroe classico
Rimasto per cinque anni su un'isola sperduta in mezzo all'oceano, Oliver è tornato nella sua città di origine molto cambiato, sia nel corpo (vedi le varie cicatrici) che nello spirito: deciso a portare giustizia e a riparare ai torti imputabili alla sua famiglia, il protagonista non si pone dubbi qundo si tratta di farsi strada con la violenza tra i nemici. Se da una parte i suoi bersagli principali vengono risparmiati - vedere crollare il proprio dominio è una punizione maggiore di una morte rapida - dall'altro Queen jr. lascia una scia di morti, feriti e torturati notevole. Se c'è da infilzare la mano di uno scagnozzo contro un muro, per ottenere informazioni importanti, Oliver non ci pensa due volte. Se per fermare Deadshot la soluzione più efficace sembra una freccia piantata nell'unico occhio disponibile, Arrow prende la mira e scaglia. Se Laurel (Katie Cassidy) è aggredita da carcerati in rivolta, il suo ex ragazzo sfoga tutta la sua rabbia e una furia cieca sui "malcapitati".
In questo discorso si introducono due punti interrogativi, rappresentati da Laurel e da Diggle (David Ramsey), il quale ha scoperto il segreto di Oliver e ha deciso di aiutarlo nelle sue azioni: dopo averlo già messo in guardia una volta, la guardia del corpo potrebbe spingere affinchè Arrow modifichi il suo modus operandi. Ci riuscirà? Sicuro è che la Lance è rimasta inorridita dopo aver visto quello che è successo nella prigione e ha già messo in dubbio il suo credo in Freccia Verde. Cosa farebbe se dovesse scoprire che sotto il cappuccio del giustiziere si cela propria la persona verso cui nutra ancora dei sentimenti?