Al via Censimento TV, indagine sul consumo di serie TV in Italia
Download o streaming? Sottotitoli o no? Quali sono i comportamenti degli appassionati di serie TV italiani?
L'iniziativa, indipendente, nasce con un obiettivo: quantificare il pubblico italiano che guarda la televisione in maniera diversa. Le modalità di visione si sono ormai moltiplicate, legali o no che siano: streaming, download, DVD, e le più tradizionali pay TV o TV in chiaro.
Mentre all'estero, secondo l'ultimo report di Nielsen, State of the Media 2011, 143 milioni di americani guardano la TV online. E non solo: su un totale di 290 milioni di possessori di televisori, 111 preferiscono guardare un programma in replica o in differita e non in diretta, mentre ben 30 milioni utilizzano dispositivi mobile.
È la morte della diretta? La morte della TV?
Si pensi al caso Luck, che recentemente ha fatto molto parlare di sè per la cancellazione improvvisa, e alla discrepanza tra gli spettatori che hanno seguito la serie la domenica sera sulla HBO — anche meno di 500.000 — e gli spettatori che hanno guardato gli episodi su altre piattaforme nell'arco di una settimana — oltre 5 milioni.
Ma non esistono solo i canali via cavo: ci sono Hulu, iTunes e Netflix, che cercano di imporsi sempre più come valida alternativa alla televisione tradizionale.
Cambiano i tempi, cambiano i mezzi. Ma se le reti non si adattano ai cambiamenti tecnologici, sociali e, quindi, del pubblico, come possono sopravvivere?
Qui su BadTV, vi abbiamo riportato le classifiche della serie più scaricate nel 2010 e nel 2011: il primato è passato da Lost a Dexter e, sebbene in alcuni casi gli spettatori “pirati” superino quelli “veri”, non sempre c'è una correlazione diretta tra ascolti e download, così come non c'è in maniera netta tra pirateria e incassi cinematografici.
Quest'anno il tema è stato spesso al centro dei dibattiti: la chiusura di Megaupload, Megavideo e compagni, SOPA, ACTA, il canone RAI, hanno puntato nuovamente i riflettori su un fenomeno in corso. Rendendo chiaro che la situazione è complessa e lontana dall'essere risolta, ma la soluzione non è la repressione.
In Italia, però, manca del tutto un elemento fondamentale per intavolare discussioni e ideare possibili alternative: i dati. È il momento giusto per raccoglierli.
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Fonte: BadTV