Arriva Misfits 3: il punto della situazione
In attesa della terza stagione, ecco il nostro commento alle prime due stagioni e al webisode dedicato all'addio di Nathan...
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Era il novembre del 2009 quando la E4, divisione a pagamento del britannico Channel 4, già artefice del successo della serie Skins, fondeva idealmente il suo prodotto originale di punta con l'americano Heroes, che invece nello stesso periodo si avviava stancamente verso la sua conclusione, per dar vita a qualcosa di assolutamente sorprendente. Con la prima, folgorante stagione di Misfits è come se un fulmine si fosse abbattuto sul panorama televisivo internazionale, lo stesso fulmine che, evento scatenante della trama, avrebbe sconvolto inesorabilmente le vite di cinque tra i più improbabili "predestinati".
Innanzitutto i protagonisti: cattivi, volgari, violenti, assassini, disadattati, spesso amorali ma profondamente umani, cresciuti in un contesto di degradazione e miseria al quale reagiscono in maniera diversa andando a costruire l'impalcatura fondamentale della loro caratterizzazione. Dal sistematico e totale distacco di Nathan di fronte alle più improbabili vicende, all'aggressività di Kelly, all'isolamento di Simon, al tentativo di Curtis di sfruttare le proprie doti di atleta per strappare i legami con l'ambiente in cui è cresciuto, ai meccanismi di autodifesa con i quali Alisha nasconde se stessa facendo affidamento solo al proprio aspetto, è sempre la costruzione stessa del personaggio a rendere interessante quella determinata figura, in un contesto nel quale, strano a dirsi, i superpoteri sono semplicemente un elemento accessorio che permetterà la crescita dei cinque.
Dalla facoltà di oscillare continuamente tra più generi (comedy, drama, sci-fi), alla già citata caratterizzazione dei protagonisti, alla capacità di appoggiarsi ad un tema consolidato e amato come quello dei superpoteri reinventandolo completamente al tempo stesso, alla solida colonna sonora che, passando dai Velvet Underground a Gustav Mahler, dai Ramones a Leonard Bernstein, fa da sottofondo alle intense vicende di questi sobborghi, Misfits (letteralmente, disadattati) non può non conquistare, soprattutto alla luce di una seconda stagione che, amalgamando perfettamente tutti gli ingredienti di cui sopra, ha messo se stessa al servizio di una continuity e di una storia più grande che potremo seguire nella terza stagione in onda a fine mese in UK.
Le ultime puntate hanno visto in particolare emergere il personaggio di Simon che, al termine di un arco narrativo in cui è stato protagonista assoluto, ha in qualche modo raccolto il testimone di figura più rappresentativa della serie, alla luce dell'abbandono da parte di Robert Sheenan (Nathan) e l'ingresso nel cast di Joseph Gilgun (Rudy). Dopo l'ultimo, avvincente episodio andato in onda, il pubblico saprà finalmente quali saranno, persi i poteri originari, i nuovi poteri acquisiti dai protagonisti, fatta eccezione appunto per nathan Nathan che abbiamo già salutato (si spera non definitivamente: non si sa mai) nel webisode intitolato Vegas Baby andato in onda alcune settimane fa.
La terza stagione, composta da 8 episodi, andrà in onda a fine ottobre e sarà la più lunga prodotta finora. Riuscirà Misfits a vincere la scommessa con se stesso e a mantenere la stessa grande qualità alla quale ci ha abituato nonostante la rinuncia di uno dei membri più rappresentativi del cast? Lo scopriremo nelle prossime settimane...