Scontro tra titani - La recensione

Perseo, figlio di Zeus, si imbarca in una leggendaria avventura per vendicarsi di Ade. Un 3D inesistente, ma anche una pellicola soporifera e poco coinvolgente...

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Recensione a cura di ColinMckenzie

Titolo Scontro tra titani
RegiaLouis Leterrier
Cast
Sam Worthington, Liam Neeson, Ralph Fiennes, Jason Flemyng, Gemma Arterton, Alexa Davalosuscita16 aprile 2010La scheda del film  

C'è sicuramente un risultato che Scontro tra titani ha ottenuto, ancora prima di arrivare nelle nostre sale. Era infatti da tempo che non si discuteva tanto di un prodotto commerciale di questo tipo, con un semplice blockbuster in grado di scatenare tali reazioni. Merito (si fa per dire) della scelta di 'gonfiare' il film in 3D, nonostante questa non fosse certo l'intenzione originale del regista, ma ovviamente per sfruttare la moda.

E se i risultati economici evidentemente non sono stati quelli sperati (a fronte del maggiore incasso iniziale dovuto ai biglietti in 3D negli Stati Uniti, c'è stato un passaparola negativo e un calo nel secondo weekend che di certo non può soddisfare i realizzatori), le discussioni sulla scelta della Warner ormai sono diventate furiose, con Jeffrey Katzenberg che è stato durissimo. A questo punto, viene quasi da ringraziare che la proiezione stampa sia in 3D (decisione pressoché obbligata, altrimenti sarebbe stato come ammettere la 'truffa'), così da poter decidere con i propri occhi(ali).

Certo, mi rendo conto che dopo tanti giudizi negativi letti in giro, si tratta quasi di sparare sulla Croce rossa. Ma è il caso di farlo, perché se veramente si sta pensando di convertire decine di film con questi risultati, c'è da mettersi le mani nei capelli. D'altronde, nelle scene 'tranquille' ci si poteva tranquillamente togliere gli occhiali senza notare differenze importanti (non lo dico per dire, l'esperimento l'ho fatto diverse volte), mentre nelle scene d'azione il (presunto) 3D contribuiva solo alla confusione per capire quello che stava succedendo.

In certi momenti (soprattutto nella sequenza con gli scorpioni giganti), sembrava che i diversi protagonisti (umani e creature) fossero stati incollati in maniera poco convincente sullo schermo (in questo caso, difficile dire se il 3D peggiorasse gli effetti speciali o se erano semplicemente questi ultimi a non funzionare). Anche in scene che sembravano fatte apposta per giocare con la terza dimensione (penso per esempio alla moneta gettata nell'acqua), non si ha minimamente l'impressione di profondità. Ovviamente, come spesso succede con il 3D, il tutto dava vita a delle immagini eccessivamente scure.

Insomma, se per Alice in Wonderland avevo parlato di 2,5D, qui stiamo più dalle parti del 2,1D, magari anche con un po' di generosità. Semplicemente, si tratta di un ovvio prodotto 2D (anche per i riferimenti a un'epoca classica del cinema, non solo all'originale degli anni ottanta, ma anche in generale al lavoro di Ray Harryhausen negli anni cinquanta e sessanta), senza nessuna esigenza espressiva per il 'gonfiamento', e quindi l'idea di speculare diventa dannosa anche economicamente, perché poi la gente delusa provoca un passaparola negativo.

Purtroppo, fermo restando la sacrosanta esigenza di non buttare i propri soldi in 3D che non lo meritano, credo che anche togliendo una dimensione (e qualche euro dal biglietto) sia difficile consigliare questo film, che sembra raffazzonato anche senza l'intervento in postproduzione. Intanto, c'è una serietà eccessiva, che francamente stona con la storia (invero un po' pacchiana) che ci viene raccontata. A tratti affiora un trash che non è neanche dannoso (penso al volto di Medusa deluso perché non riesce a trasformare in pietra un essere straordinario), ma purtroppo quello che manca quasi sempre è la tensione. Peraltro, nei dialoghi sembra che si faccia riferimento a un passato e a dei rapporti personali più forti di quelli a cui abbiamo assistito (scene tagliate? O semplice superficialità narrativa?). Magari, qua e là delle idee carine a livello di scenografie/immagini ci sono, come gli scorpioni utilizzati per spostarsi o le streghe. Ma tutto (situazioni e aspetti visivi) dà l'impressione di essere già stato mostrato altre mille volte al cinema.

E anche sul fronte interpretativo non c'è da esultare. In generale, i personaggi recitano come se fossero impegnati a teatro con Shakespeare e francamente non è una scelta intelligente. Ralph Fiennes (che ormai assomiglia a William Hurt) e Liam Neeson sembrano usciti da un video musicale trash anni ottanta ed è triste vederli sprecare così il loro talento. Gemma Arterton, nel ruolo di Io (sì, fa un po' ridere detta così, ma che ci volete fare...), serve soltanto per declamare serissimamente alcune vicende passate, mentre la sua scena di seduzione con Perseo è decisamente rivedibile. Per fortuna, Sam Worthington mantiene ancora parte del carisma mostrato in Avatar e Terminator Salvation, ma si ritrova con un personaggio scritto male e la cui evoluzione non convince per nulla.

Insomma, poteva essere un simpatico popcorn movie in 2D, mentre si è rivelato un goffo prodotto 3D incapace di coinvolgere lo spettatore. Speriamo serva di lezione a chi di dovere...

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