Resident Evil: Retribution, la recensione
L'incredibile saga di Resident Evil non si ferma, raddoppia e arriva per la seconda volta in 3D. Sono film brutti come sempre, ma qui c'è da inchinarsi...
La macchina da guerra Resident Evil, la saga che corre parallela sulle console e sullo schermo, ha una forza e una longevità che sono incredibili. Nel 2002 fu liquidato come uno dei molti adattamenti da videogioco che imperversavano (erano anche gli anni di Tomb Raider con Angelina Jolie) ma la saga con Milla Jovovich, come un maratoneta, ha staccato tutti sulla distanza.
Si avvicendano personaggi e attori (in questo ritorna Michelle Rodriguez) ma lei, Milla Jovovich, non abbandona mai. Il suo aderire a questa causa e questa serie di pessimi film di ottimo successo ha del commovente. Se soltanto fossero un pelo più decenti, meno incoerenti e pieni di leggerezze senza senso gli si vorrebbe bene immediatamente. Invece ogni film di Resident Evil sembra fare di tutto per non essere amato, per scansare ogni decenza cinematografica.
Ecco perchè alla fine dispiace dire che anche in questo nuovo film di Resident Evil non c'è nulla che possa appassionare, nemmeno quello spirito naive e incontrollabile, quella bonaria immediatezza che anima le sue controparti in computer grafica (esiste una serie di film sempre su Resident Evil, sempre con quei personaggi, tutti realizzati in animazione CG, più spietata diretta e da exploitation, dunque verace).
Forse allora è proprio questo il segreto della longevità degli zombie infetti (che, diciamolo, sono tornati sullo schermo prima del revival dei morti viventi), il suo non essere completamente hardcore come gli equivalenti in CG, e nemmeno veramente da appassionati di cinema. I film di Resident Evil esistono in un limbo incastrato tra molti target e molte passioni, reso dinamico e animato da quella che forse è la più grande attrice sottovalutata del nostro tempo, l'unica nell'universo femminile a potersi permettere quello che invece è concesso a molti uomini: essere divina sullo schermo anche recitando male.