I puffi 2, la recensione

Il secondo film non cambia nulla del primo, nè la squadra tecnica, nè la trama, nè il cast, nè infine l'idea di andare a prendere un target di genitori più che uno di bambini...

Critico e giornalista cinematografico


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C'è poco da opporre a I puffi 2. Come il primo film confeziona l'intrattenimento per bambini quasi perfetto, un mix di gag fisiche, boccacce, faccette e qualche gioco di parole semplice in una trama tutta di corsa con una CG impeccabile. Occasionalmente riesce anche a buttare un paio di riferimenti di livello più alto diretti esplicitamente a genitori nati negli anni '80, un pubblico più che altro geek (caratteristica già del film precedente).

Dopo gli eventi del primo film Gargamella è rimasto nel mondo reale e ha fatto fortuna con la vera magia per fingersi illusionista, fa spettacoli in tutto il mondo e arriva a Parigi dove escogita un piano per rapire Puffetta grazie a due puffi grigi da lui creati. Quel che gli serve è l'essenza che rende i puffi blu, poichè è ciò che alimenta la sua magia, e quindi scoprire come Grande Puffo ha reso puffetta blu (da che era grigia come gli altri due creati da Gargamella stesso) potrebbe risolvere i suoi problemi. Rapita Puffetta un manipolo di altri puffi partirà al suo salvataggio contando sempre su Neil Patrick Harris e la sua famiglia.

E' insomma un film dal target bassissimo I puffi 2, e anche abbastanza divertente, ma ci sono un paio di cose che lo distanziano dal resto della produzione in materia: l'ossessione per la modernità, che si riflette nel posizionamento di moltissimi marchi tecnologici, e l'orientamento geek. Si tratta di componenti non richieste in questo tipo di produzioni che tuttavia sono evidenti, come se i bambini fossero trattati come tutti gli altri spettatori di film per l'infanzia mentre i genitori fossero invece approcciati dal loro lato geek. I puffi 2 non sceglie insomma un target di bambini ma di certo un target di genitori.

Ancora più divertente è il fatto che curiosamente (e probabilmente anche involontariamente) è tutta una questione di colore della pelle quella che muove la storia. I puffi grigi non sono come quelli blu, sono cattivi e monelli, e solo l'ottenere la pregiata pelle blu li rende desiderabili per Gargamella o accettabili nel villaggio dei puffi. Integrazione a seconda del colore della pelle. Un effetto collaterale dell'adattamento della vera trama sulle origini di Puffetta scritta da Peyo che dà al film un che di maldestramente scorretto.

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