Fuga di cervelli, la recensione
L'esordio di Paolo Ruffini al cinema è un film di gran lunga peggiore, più sciatto, insulso e soprattutto meno divertente di quelli, già abbastanza brutti, cui ha preso parte in carriera...
Paolo Ruffini è una figura inconsueta nel panorama italiano. Per metà comico, per metà conduttore televisivo e per un quarto spalla, si è ritagliato spazi in televisione prima e al cinema poi virando sempre di più (e con una certa gioia sembrerebbe) verso le commedie più basse. Esclusi due exploit (in ruoli minori) con Virzì, Ruffini al cinema è arrivato con cinepanettoni e nei casi migliori con film di Fausto Brizzi, professando un'indefessa fede nella serie B.
In una fase storica in cui serie B è genericamente un complimento, in cui significa onestà, pochi fronzoli e un atteggiamento franco e diretto con lo spettatore, il cinema di secondo livello, quello fatto peggio, più brutto e semplice nel senso deteriore del termine, dovremmo chiamarlo in un'altra maniera. Qualunque sia quest'altra maniera è l'aggettivo buono per Fuga di cervelli, pellicola, storia e racconto insulso che manca il suo primo obiettivo (far ridere) e a ricasco tutti gli altri (dal coinvolgere giù giù fino ai più improbabili come "emozionare").
La storia mette 4 outsider (due handicappati, uno sfigato cronico, un fattone e uno effettivamente scemo) nel contesto del college (Oxford) alla ricerca di donne, ma senza la violenza della fame sessuale dirompente della tradizione di Animal House (o anche il più basso Porky's), più con un'incomprensibile e fuori luogo dolcezza d'animo.
Non è insomma un film dirompente ma anzi molto conservatore Fuga di cervelli, realizzato male come pochissime cose sono fatte male, scritto ancora peggio e ovviamente diretto senza un'idea dietro, solo puntando la macchina da presa sulle persone. Con questo film Ruffini pare l'erede diretto di Neri Parenti quanto ad anonima sciatteria filmica. Tutto in Fuga di cervelli viene da qualcos'altro (a partire dalla trama che è un remake spagnolo).
Senza alcun dubbio tra i film peggiori della stagione.