[Courmayeur 2012] Breve storia di lunghi tradimenti, la recensione
Nonostante esiti non particolarmente clamorosi è innegabile come Davide Marengo persegua con forza e convinzione una propria idea di cinema...
Nonostante esiti non particolarmente clamorosi è innegabile come Marengo persegua con forza, pervicacia e convinzione degne della miglior causa una propria idea di cinema, che attinge le mani dentro storie che oscillano tra il noir (Notturno bus) e il poliziesco fino allo spionaggio internazionale (quest'ultimo), tempestandole di momenti di commedia forti ma mai invasivo nè ruffiani.
Eppure anche questa volta è rimasto schiacciato da ambizioni smodate. Perchè il matrimonio tra due generi è molto difficile, specie se dotati di toni in contrasto gli uni con gli altri. La sdrammatizzazione della commedia e la drammatizzazione del poliziesco in cui un uomo comune si trova al centro di eventi straordinari, sono gestiti lasciando la prima alle figure di contorno (straordinari caratteristi come Franco Ravera) e un po' all'inadeguatezza del protagonista (sottolineata da un continuo abbigliamento sbagliato), e la seconda alla trama, ai twist e agli eventi principali.
Spesso ci sono buone idee realizzate in maniera frettolosa o senza crederci fino in fondo (l'inseguimento a piedi scalzi dai tetti alla metro di Torino), altre volte ce ne sono di meno appropriate (il pedinamento in macchina a Queimada con la "sorpresa" della presenza della polizia bancaria sembra uscire da Topolino e la storia di tradimenti personali del protagonista è davvero superflua) e la sensazione è che, di nuovo, sia il tono a non essere azzeccato, cioè che il film non sappia essere disperato come la trama afferma, non sappia premere l'acceleratore o rigirare il coltello nella piaga quando è il momento.
Non è un film che lascia scontenti quest'ultimo di Marengo ma di certo anche uno visto il quale rimane dell'amaro in bocca, al quale è lecito chiedere di più e che sconta, nonostante le molte idee, un generale semplicismo nel raccontare un mondo nero, sofisticato e drammaturgico.