[Cannes 2014] Jimmy's Hall, la recensione
Difficile non voler bene alle parabole umane coinvolgenti di Ken Loach, ma quando è caricato di così tanti significati e ambizioni inevitabilmente diventa una delusione...
Il problema di Jimmy's Hall non è il film ma tutto quello che c'è intorno. Perchè ancora una volta Ken Loach ha girato una storia che raccontando di ieri parla di oggi (e in maniera nemmeno troppo metaforica, visti i continui accenni a crisi e problemi economici), tarata sui suoi temi e la sua sensibilità (è una storia di resistenza operaia al potere capitalista) e narrata con grandissima abilità, fluidità e quella capacità che è impossibile non riconoscergli di mostrare con limpidezza i sentimenti che conosce meglio.
Allora quello che non funziona in Jimmy's Hall è più che altro tutto il contorno che rende un film abbastanza medio e molto ripetitivo (rispetto a luoghi, scene e personaggi della filmografia di Loach) un fallimento. Stare a Cannes in concorso, avere l'ambizione di risolvere i problemi di oggi con le soluzioni di ieri (un vizio terribile che si era fatto notare con rinnovata insistenza già in Spirit of '45) e ampliare la prospettiva fanno necessariamente di Jimmy's Hall un fallimento perchè allontanano sempre di più aspettative da risultato.