Secret Empire: Margaret Stohl su Capitan Marvel e la forza delle donne
Margaret Stohl parte dagli eventi di Secret Empire per tracciare un ritratto di Carol Danvers, Capitan Marvel
Alpinista, insegnante di Lettere, appassionato di quasi ogni forma di narrazione. Legge e mangia di tutto. Bravissimo a fare il risotto. Fa il pesto col mortaio, ora.
Ho preso in carico la vita di Carol subito dopo Civil War II, un periodo durissimo per lei, che l'ha vista prendere decisioni toste. Un sacco di suoi lettori non erano contenti del suo operato e lei doveva recuperare molto di quel che aveva perduto nell'ultimo anno, tra amici e persone care. Il primo arco narrativo si è concentrato sulle ripercussioni del conflitto sulla sua vita.
Ora, durante Secret Empire, affronta un attacco dei Chitauri nello spazio, ed è nel suo ambiente elettivo: deve essere un leader, affrontare situazioni impossibili e lottare per ciò in cui crede. Ma anche essere un soldato, cosa che adoro di lei. La Marvel ha un approccio molto ampio al concetto di eroismo, e lasciare che Carol si confronti con la sua natura di militare è una cosa molto interessante per me.Carol deve tornare in tempo da un luogo da cui nessuno è mai tornato prima, per salvare la Terra dall'attacco dei Chitauri. Quindi le domande che si fa sono due: come tornare indietro per salvare il pianeta e come lo troverà, in quali condizioni, quando ci sarà riuscita. Si tratta di una situazione in cui c'è moltissimo in gioco. Anche per gli standard dell'Universo Marvel.
Tutto questo è causato da Steve Rogers, per liberarsi di Carol, Alpha Flight e gli altri eroi cosmici. Si tratta di un freddo calcolo utilitaristico che ha fatto perché non è in sé. O meglio, è una versione di sé molto diversa da quel che conosciamo.Carol, l'altro capitano della Marvel, vive questo fatto come una ferita personale e vede Steve come un diretto riferimento alla sua idea di cosa voglia dire essere un eroe e un soldato. Non sarà facile per lei. Ha un piede sulla Terra e uno nello spazio, ma la vedremo sempre più occuparsi delle cose che accadono sul pianeta, nel futuro prossimo.
Io sono attratta dalle donne forti e Carol è decisamente una delle più potenti, letteralmente, su cui abbia lavorato. Non si tira mai indietro, nemmeno di fronte al peggior sacrificio personale. È qualcosa che rispetto moltissimo di lei e che ritrovo in molte donne che conosco. Facciamo cose difficili, portiamo pesi pazzeschi e facciamo girare il mondo.
Carol Danvers è una donna molto forte, ma anche molto ferita, che fatica come tutti i suoi lettori nella vita di ogni giorno. Credo che sia questo a renderla speciale. Sono felice che ci sia un modello del genere per le donne, in un'epoca come questa, di eroine sotto i riflettori.
Scrivere Capitan Marvel è decisamente più importante, per me, di quel che ho fatto con ogni altro personaggio. Lavorare alla Marvel significa combattere sul campo di battaglia primario della guerra culturale. Si ha la potenzialità di cambiare le cose per un sacco di ragazze ed è per questo che siamo qui, noi scrittrici. Almeno, è per questo che io sono qui.
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Fonte: Marvel